28 settembre 2002

Riapre il teatro più piccolo del mondo

 

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25374Il più piccolo teatro storico pubblico del mondo entrato nel Guinness dei Primati nel 1997, una vera e propria bomboniera, ritorna a vivere. Sabato 28 settembre 2002 il FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano alla presenza del Presidente del Senato Marcello Pera e della comunità del piccolo villaggio, restituisce agli italiani il Teatrino di Vetriano nel comune di Pescaglia (Lucca), dodicesimo gioiello di proprietà della Fondazione aperto al pubblico, a conclusione dei complessi lavori di restauro.
Realizzato alla fine dell’Ottocento grazie al contributo in denaro e in prestazioni d’opera di diciotto abitanti di Vetriano – piccolissimo borgo contadino dell’Appennino lucchese, oggi frazione del Comune di Pescaglia – il minuscolo teatro viene dedicato al maestro Alfredo Catalani, celebre compositore lucchese, e rimane operativo per quasi un secolo, fino a quando il decadimento strutturale lo rende inagibile: la nuova vita di questa piccola gemma testimonia l’alto senso civile di una collettività. Il Teatrino di Vetriano, con i suoi 99 posti disponibili, porta in sé il calore di un intero paese e a questo borgo esemplare il FAI è felice di restituire un vero e proprio cuore culturale, un bene il cui valore civile è altissimo.

Il Teatrino di Vetriano è l’esempio di come il bello dell’Italia è l’Italia stessa. Il nostro paese,
infatti, è famoso in tutto il mondo per la varietà delle sue bellezze: grandiose città d’arte e piccoli borghi medievali incastonati tra mura turrite, solenni cattedrali e antichi monasteri sperduti, castelli nascosti nei boschi e magiche baie sospese tra cielo e mare, i grandi teatri
storici e il minuscolo caso di Vetriano. Il FAI, con il restauro del Teatrino di Vetriano, donato nel 1997 dagli eredi Biagini, rispecchia questa ecletticità nel proteggere e rendere fruibile esempi di eccellenza di questo sterminato patrimonio storico artistico e ambientale: dalla Villa del Balbianello (Como) al Giardino della Kolymbetra (Agrigento), dal Castello di Masino (Caravino, To) alla Baia di Ieranto (Penisola Sorrentina), dall’Abbazia di San Fruttuoso (Camogli, Ge) a Villa
Menafoglio Litta Panza (Varese), dal Monastero di Torba (Varese) al teatro di questa piccola comunità della Toscana.
Un’ecletticità che il FAI applica, nell’esperienza acquisita in ventisette anni di attività, anche nella raccolta fondi: prima di tutto attraverso l’adesione al FAI chiedendo a tutti i cittadini il loro contributo annuale (? 37,00) ma poi anche con l’organizzazione di iniziative speciali delle 82 Delegazioni attive in tutta Italia.
Enti, aziende, istituzioni, sponsor ma anche semplici cittadini aiutano dunque il FAI a sostenere finanziariamente le impegnative iniziative di salvaguardia e conservazione del patrimonio artistico, monumentale e paesaggistico posto sotto la sua tutela; ma le necessità sono sempre superiori alle disponibilità finanziarie; ed è per questo che la Presidente, Giulia Maria Mozzoni Crespi, non si stanca di chiedere sempre nuovi aiuti per affrontare nuovi progetti. Testimonianza significativa:
l’appello della Delegazione di Lucca-Massa Carrara ad “adottare” una delle 60 seggioline del Teatrino di Vetriano per raccogliere fondi per “salvare” questa bomboniera unica al mondo.

La storia
Vetriano è una manciata di case in pietra immerse tra viottoli inargentati dagli olivi, sospesi nel silenzio della campagna toscana ricca di castagni, cipressi, viti e profumi. Nel 1889 l’ingegner Virgilio Biagini decide di donare al paese un fienile da adibire a teatro e nel 1890 nasce con atto notarile la “Società Paesana” di Vetriano con lo scopo di costruire un Teatro. Grazie all’impegno
economico (ciascuno dei 18 componenti si tassa di 2 lire una tantum e 50 centesimi al mese) e fattivo della manovalanza di ciascuno dei membri, la piccola comunità del paese realizza il suo sogno: il Teatrino dedicato a Catalani risponde al bisogno di momenti da dedicare alla propria “crescita” culturale.
Sorto quindi sull’area del fienile di 71 mq., il Teatrino di Vetriano, seppur in miniatura, ha tutto per potervi rappresentare opere di prosa e commedie musicali spesso scritte e recitate dagli stessi paesani: la piccolissima platea trapezoidale non ha poltrone e così gli abitanti del paesino si portano ognuno una sedia da casa; le due balconate interamente in legno e impreziosite da decorazioni pittoriche con motivi floreali e sagome lignee intagliate, e nel primo ordine ci sono al centro i posti “distinti” per i notabili del paese e tanto di “piccionaia”; la biglietteria è una nicchia scavata nel muro ma resa elegante da una grata battuta dal fabbro; la scala per accedere ai due ordini di balconate è esterna ed è nobilitata da una statua reggilanterna; il palcoscenico largo circa 6 m. è incorniciato dalle decorazioni neoclassiche a tempera ed affresco. Vengono realizzati i
fondali per le scenografie con ingenuità e brio su grandi lenzuoli di tela.

Il restauro
Col passare degli anni viene meno la “Società Paesana”, il Teatrino rimane privo di “cure” ed è costretto a sospendere la sua gloriosa tradizione di opere in prosa e musicali: sempre più preoccupanti sono le tracce di dissesto nelle strutture portanti, le infiltrazioni d’acqua, i segni del più completo abbandono. La sua fine sarebbe stata segnata se il Teatrino di Vetriano non fosse
stato donato nel 1997 al FAI che, l’anno successivo, intraprende un restauro complicato e costoso su progetto e direzione dei lavori dell’Architetto Guglielmo Mozzoni con la supervisione della Soprintendenza competente. Coordinatrice e instancabile “tessitrice” dell’operazione Loredana Cipriani Ciabatti, Capo Delegazione FAI di Lucca-Massa Carrara e Vice Presidente Regionale.
Il FAI spende, spende bene e spende tanto: 750 i milioni (circa 388 mila Euro) spesi complessivamente dalla Fondazione, di cui 200 (circa 103 mila Euro) quelli a suo carico, 100 i milioni (circa 516 mila Euro) acquisiti grazie all’operosità della Delegazione di Lucca, 450 i
milioni (circa 232 mila Euro) ottenuti dagli Sponsor lucchesi. La raccolta fondi ha coinvolto enti pubblici, istituzioni private, cittadini e amanti del teatro. Entusiastica la risposta all’appello di “adottare” una delle 60 seggioline del teatro su ciascuna delle quali è stata applicata una piccola targa con il nome del donatore. Le sedie vanno a ruba in poco tempo e, tra i nomi celebri di chi aderisce all’originale iniziativa, c’è anche quello della figlia di Robert Kennedy, Courtney. Il
risultato è un restauro dell’ambiente e del contesto storico più che filologico; si sono volute conciliare le esigenze di conservazione con l’adeguamento di questa arcaica struttura alle vigenti norme di sicurezza e con l’acquisizione di spazi limitrofi viene dotato di tutti gli accessori.


Il restauro è stato realizzato grazie al contributo determinante della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, unito a quello della Provincia di Lucca a cui si sono aggiunte la Fondazione Banca del Monte e l’Istituto di Studi Bancari della città. La Delegazione lucchese ha organizzato numerose manifestazioni finalizzate al completamento del restauro pittorico e dell’arredamento. Il FAI ringrazia inoltre la Ditta Graziano Nottoli, la Bnl di Lucca, i numerosi sponsor tecnici e tutti coloro che hanno adottato una delle 60 seggioline.
Programma stagione teatrale
Domenica 29 settembre si apre il sipario su una nuova stagione teatrale ricca di spettacoli i cui protagonisti saranno attori quali Gabriele Lavia, Adriana Asti, Alessandro Benvenuti, il Quartetto Euphoria (quattro ragazze a un tempo musiciste e acrobate), nonché Carlo Bergonzi con le voci vincitrici del corso dell’Accademia Verdiana di Busseto.

Come raggiungere il Teatrino di Vetriano. Partendo dalla cinta muraria di Lucca, seguire le indicazioni Castelnuovo Garfagnana; percorrere la strada provinciale (Abetone-Brennero) per 15 km fino all’indicazione della frazione Diecimo; lasciare la strada Provinciale e immettersi nella strada Comunale per Pescaglia, percorrere 4 Km
fino alla deviazione sulla destra per Vetriano e Colognora; seguire la strada collinare per 3 km
fino a Vetriano. Parcheggio lungo la strada.

Visite solo su prenotazione: tel. 340/9724589; 02/4676151
Per informazioni si consiglia di consultare: www.failucca.it e www.fondoambiente.it  

Ufficio Stampa FAI:
Novella Mirri – Capo Ufficio Stampa tel. 06/3297708; cell. 335/6077971; novellamirri@inwind.it  
Maria Pia Erede tel. 02/46761555; cell. 335/1229043; m.erede@fondoambiente.it


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1 commento

  1. E molto bella quest’iniziativa riaprire un teatro antico. E come se si riportasse alla luce un piccolo gioiello del nostro splendido passato. E da poco che ho scoperto questo sito e sono rimasta colpita da come e strutturato leggibile sia da web che da wap.

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