29 ottobre 2017

Follonica, fonderia creativa. Per il progetto Tra terra e mare, l’ex Ilva diventa museo diffuso

 

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Città legata a una profonda tradizione mineraria e siderurgica, con le prime fonderie metallifere che risalgono almeno al XVI Secolo e fino agli anni ’60 del XX Secolo, quando gli stabilimenti dell’ILVA furono trasferiti, Follonica sta interpretando le tracce del proprio passato, ambendo a diventare fucina creativa. In questa direzione è orientato il percorso di “Tra terra e Mare”, progetto del Comune di Follonica, di Fonderia3 e Cantiere Cultura, a cura di Davide Sarchioni e in chiusura il 31 ottobre. Un itinerario scandito dalle opere site specific di Aidilab e Cristiano Bocci, Antonio Barbieri, BOCA, Valentina Palazzari, e che procede lungo la direttrice delle antiche rotaie della fonderia che uniscono il MAGMA-Museo delle Arti in Ghisa nella Maremma e la Pinacoteca Civica attraversando il Parco Ex ILVA, dal polo culturale dell’area industriale riqualificata al lungomare. 
Il Parco accoglie Resilience, di Antonio Barbieri, opera che evoca la memoria degli edifici scomparsi, e l’installazione di Valentina Palazzari, riferita alla storia della città-fabbrica. Altri lavori di Barbieri, Palazzari e BOCA, l’atelier di eco-design artigianale degli architetti Roberta Boggi e Chiara Carrarini, dialogano con i suggestivi spazi del seminterrato del MAGMA, mentre l’installazione sonora a cura di Aidilab e Cristiano Bocci, collocata all’ingresso del museo, emette suoni programmati e recita i versi di poesie. Nella sala principale della Pinacoteca Civica è esposta l’installazione di light design di BOCA, con oltre 300 metri di nastri di legno trattati e modellati. 
In home: Antonio Barbieri, Thanatos, MAGMA, Follonica, 2017, foto Carlo Settembrini 
In alto: Valentina Palazzari, Senza titolo, MAGMA, Follonica, 2017, foto Carlo Settembrini

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