12 dicembre 2017

Indifferenza senza lode. Studente sostituisce l’insegna dell’Accademia di Brera e nessuno se ne accorge

 

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Quando si dice essere legati alla propria Università. E infatti a uno studente dell’Accademia di Brera non è andata proprio giù che il titolo conseguito nel proprio istituto non possa essere parificato a uno ottenuto in un Ateneo. Francesco Bianchi punta il dito contro gli organi dell’Accademia, che non hanno chiesto la messa a ordinamento dei corsi, rendendo di fatto inapplicabile la legge che equipara il diploma di secondo livello alle lauree. L’atto di accusa proprio durante la discussione della tesi, quando le parole di fuoco – «Mi riconoscete il merito. Eppure, solo per colpa di un mancato adempimento burocratico, il mio titolo non varrà quanto una laurea» – sono state accompagnate dalle fotografie nelle quali Bianchi è seduto al cinema e al ristorante, disteso nel letto o a caccia di funghi, sempre insieme alla sua inseparabile compagna di vita e di studi, l’ “Accademia di Belle Arti di Brera Liceo artistico”. Insieme nel senso letterale del termine, visto che lo studente, memore degli insegnamenti dei corsi di restauro, ha staccato la targa di marmo di 30 chili, sostituendola con un’altra, “Accademia degli Spiriti belgi Liceo conformista”. E nessuno si è accorto della differenza o, almeno, nessuno ha agito. Bianchi, invece, prima di discutere la tesi, ha presentato un esposto in Procura, sulla mancata parificazione dell’Accademia. «È una dichiarazione d’amore per la mia Accademia. Non voglio che sia trascurata. È un richiamo all’attenzione e alla responsabilità individuale che manca rispetto a questa scuola. Il riferimento agli Spiriti belgi va ad uno scritto di Baudelaire: il poeta, da Bruxelles, lamentava il conformismo e la scarsa iniziativa. È quanto accade a Brera, dove dilaga la stessa indifferenza». Voto finale? 110 e lode.

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