17 dicembre 2017

Il cuore tecnologico della nostra storia. A Mestre, presentato il polo di innovazione M9

 

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È ufficialmente partito il conto alla rovescia per M9, il polo di innovazione tecnologica e culturale e di rigenerazione urbana, che aprirà a Mestre, nel 2018. La struttura, che rappresenta l’investimento più imponente di Fondazione Venezia, con una spesa di 110 milioni complessivi, si estenderà su un’area di 10mila metri quadrati, con sette corpi di fabbrica, di cui cinque nuove edificazioni e nei quali, come spesso capita in Italia, antico e contemporaneo entreranno in dialogo, visto che parte del nuovo centro sarà allestita nel chiostro dell’ex convento tardo cinquecentesco di S. Maria delle Grazie. Questa sezione ospiterà l’Innovation Retail Center ed è stata la prima a essere presentata, venerdì, 15 dicembre, in una conferenza stampa alla quale sono intervenuti Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia, assieme al presidente della Fondazione di Venezia, Giampietro Bunello, e a Valerio Zingarelli, amministratore delegato di Polymnia, società della Fondazione che gestirà il sito. Nutrito l’Advisory board, composto da Cesare De Michelis, Gianni Toniolo, Giuliano Amato, Walter Barberis, Aldo Cazzullo, Paolo Peluffo e Tiziano Treu
Il progetto è stato affidato allo studio berlinese Sauerbruch Hutton, vincitore di un concorso internazionale di progettazione, che pensato a un’architettura policroma, aperta alla città e costruita secondo i più moderni criteri di ecosostenibilità. Già fissate tutte le date, il 31 marzo 2018 il cantiere sarà consegnato e il primo aprile partiranno gli allestimenti museali, che chiuderanno entro il 15 agosto. Il primo ottobre sarà pronto l’allestimento anche dell’area Retail, gli spazi commerciali nell’ex convento. Tra il primo settembre e il 15 novembre è prevista una «business simulation», quando sarà testato il funzionamento di ogni dispositivo del museo. Apertura ufficiale prevista per il primo dicembre 2018. 
Ma cosa troveremo? Il percorso sarà incentrato sulla storia del XX Secolo, tra aree tematiche come economia, società, consumi e stili di vita, scienze tecnologiche, città e paesaggio, politica, identità, cultura e media, che potremo attraversare grazie al supporto di una tecnologia immersiva e coinvolgente, con visori 3D per entrare nella perfetta cucina degli anni ’60, sensori per diffondere odori di fabbriche e rumori di altoforni. Ma anche un’area commerciale in cui i negozi potranno portare avanti una idea di shopping 2.0, tra cataloghi elettronici e camerini virtuali. «Di certo non vedrete supermercati aprire nell’area retail ma verrà sviluppato un nuovo concetto che può portare alla nascita di aziende e start-up legando commercio tradizionale a quello elettronico», ha precisato Zingarelli.

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