Immaginate di essere nella Grecia degli anni Settanta – più precisamente ad Agia Paraskevi, sobborgo di Atene – e di entrare in una prestigiosa casa dalle pareti costellate da opere, sculture, installazioni e, a ogni angolo, incontrare artisti e personalità del jet set. Vi trovereste nella villa-monumento di Alexander Iolas. Oggi un mero relitto ma un tempo, tra la metà degli anni ‘60 e la fine degli anni ’80, un museo vivo dedicato all’arte contemporanea.
La mostra “Call for Iolas’ House” a cura di Stefania Briccola, Leo Guerra, Cristina Quadrio Curzio e coordinata nell’allestimento da Filippo Licata, prodotta dalla Fondazione Gruppo Credito Valtellinese, che ha inaugurato il 14 dicembre presso il Palazzo Costa Grimaldi ad Acireale, racconta una storia. Quella controversa e coinvolgente di Alexander Iolas, primo direttore artistico della Galleria Gruppo Credito Valtellinese e colui che commissionò ad Andy Warhol il dipinto The Last Supper. In mostra opere di artisti che hanno fatto parte della scuderia Iolas: Andy Warhol, Max Ernst, Novello Finotti, Fausta Squatriti, Takis. Parallelamente, il percorso espositivo si confronta con la ricostruzione scenografica di capolavori dispersi della villa attraverso i re-made realizzati da quattro giovani talenti coinvolti in un workshop formativo. Il titolo della mostra, visitabile fino al 4 marzo, invita a far luce su una rovina postmoderna, che appare oggi come una terra deserta, con la speranza di riscattarla dall’oblio, a cui l’incuria e la dimenticanza dell’uomo sembra averla condannata. La ricerca intrapresa dai curatori ricorda la Recherche proustiana del tempo perduto, un tempo interiore e esteriore al contempo legato al passato, verso cui tende il presente e dunque il futuro. (Ilenia Vecchio)
In home e in lato: Installation view. Galleria Credito Siciliano, Acireale ©Salvo Panebianco
