18 dicembre 2017

Allievo e maestro, per un dialogo in progress. Mostra-laboratorio al Museo Nitsch di Napoli

 

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La mostra “La Rosa Dei 20”, fino al 20 dicembre presso il Museo Hermann Nitsch e a cura di Guglielmo Gigliotti e Loredana Troise, propone la messa a punto di venti laboratori in cui altrettanti artisti napoletani – Marisa Albanese, Angelo Casciello, Carolina Ciuccio, Libero De Cunzo, Maurizio Elettrico, Sergio Fermariello, Lucia Gangheri, Christian Leperino, Roberto Marchese, Lello Masucci, Domenico Mennillo, Enza Monetti, Aulo Pedicini, Gianni Pisani, Carmine Rezzuti, Rosy Rox, Mimma Russo, Quintino Scolavino, Marianna Troise, Marco Zezza – hanno interagito e dialogato con gli allievi dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, collaborando alla messa in opera di nuove proposte visive. 
La partecipazione condivisa e in progress, in forma di laboratorio, si è tradotta in una mostra composta da 20 opere, tra dipinti, sculture, fotografie, installazioni e video, non del tutto rispondenti alle ricerche svolte da tempo da questi autori, anzi, cercando nuove direttrici di lavoro e altri percorsi. Un nuovo patto, quindi, tra generazioni, tra allievo e artista, improntato alla continuità e alla collaborazione, al di là dei consueti modelli trasmessi e imposti dall’alto. Nell’affascinante e complessa varietà delle proposte presenti che si distendono tra le pareti dello spazio espositivo di Giuseppe Morra, emerge un racconto corale, carico di vibratile e accattivante poesia partecipata, un concerto di umori diversi compiutamente condivisi e magnificamente svelati, intrecciando convintamente legami tra arte, scrittura, teatro, musica, filosofia, pedagogia. 
Una sorta di consapevole Rosa dei Venti dell’arte partecipata, al di là del gioco verbale, per interpretare gli umori comuni e le possibile nuove rotte di lavoro auspicate dell’arte oggi. Non è un caso se poi è stata presa proprio la Rosa dei Venti come strumento d’indagine e di orientamento della visione, per ricercare un orizzonte di possibili certezze. Del resto, Napoli appare votata a sperimentare appieno tali attività di dialogo e di confronto, città in cui un vento, a tratti docile e a volte persistente e imperioso, soffia a ricercare sensazioni che possono varcare il limite e condensarsi in nuove suggestioni. (Sandro Bongiani)

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