05 gennaio 2018

L’incredibile storia del tesoro, raccontata da Damien Hirst in un documentario su Netflix

 

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Con ogni probabilità, Damien Hirst è attualmente l’artista vivente più famoso al mondo. Ma ciò che nasconde dietro quell’espressione a labbra serrate da provocatore, oltre quegli occhiali che vogliono sicuramente dire qualcosa di arguto, è un cuore da benefattore, un animo da mecenate. Per esempio, sapevate che fine hanno fatto quei 111 milioni di sterline, ricavati dalla vendita di 223 sue opere in un’asta da Sotheby’s, nel 2008? Sono stati investiti nel salvataggio di un antico relitto, disperso al largo dell’Oceano Indiano nel corso di un naufragio. E questa è la storia che c’è dietro a Treasures from the Wreck of the Unbelievable, la titanica mostra a Punta della Dogana e Palazzo Grassi, recentemente chiusa con gran clamore, raggiungendo la cifra di circa 360mila visitatori
Almeno questa è l’incredibile vicenda raccontata dal documentario appena pubblicato su Netflix che, grazie all’innata capacità umana di coniare neologismi, può essere compreso nella categoria del mockumentary. Ovvero, l’improbabile che diventa reale, basta saperlo raccontare. E non c’è nessuno al mondo così bravo a raccontare storie come Damien Hirst, che è sempre riuscito ad andare oltre le definizioni, che siano bello, brutto, vero, falso. E infatti la stroncatura di Andrew Goldstein su Artnet, che ha incluso le opere in mostra a Venezia tra le peggiori dell’anno, non è stata una vera stroncatura. O, almeno, non ha affatto incrinato l’aura emanata dalla figura del british artist, anzi, per quella strana valenza che ha assunto la comunicazione oggi, potrebbe addirittura averla rafforzata. Sicuramente la genialità di Hirst risplende nel mockumentary, diretto da Sam Hobkinson, capace e fededegno documentarista, vincitore del Grierson British Documentary Award nel 2007, per Who Cares about Art, e nel 2012, per The Love of Books: A Sarajevo Story. E così, dopo aver attraversato in lungo e in largo la mostra, averne scritto e letto migliaia di pagine, potremo finalmente conoscere tutto quello che c’è di vero e di falso insieme, seguendo comodamente, anche da casa, grazie al nostro abbonamento alla popolare piattaforma dedicata alle serie tv, il laborioso percorso di recupero di tutti i 189 pezzi in bronzo, marmo, malachite e oro dal fondo marino da qualche parte al largo della costa dell’Africa orientale. (mfs)

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