25 gennaio 2018

Da Bulgari a Barberini, passando per Tunisi. Il nuovo anno di un Maxxi sempre più connesso

 

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Una elegantissima Giovanna Melandri racconta i grandi successi degli ultimi cinque anni del Maxxi. Che certo non raggiunge i numeri di musei internazionali ma che, con l’accrescere di utenti, sembra stia diventando un luogo di interesse, nazionale e non. 1.740mila visitatori e 114 mostre, solo due numeri per evidenziare che qualcosa, nel contemporaneo, in Italia, a Roma, si sta muovendo. 
E gli appuntamenti per il 2018 sono ancora interessanti, con oltre dieci nuove mostre, tre progetti speciali e quattro focus sulla collezione. Ma ciò che appare significativo è l’ingresso in modo determinato e certo di partner privati, di cui la Melandri è entusiasta. Intanto Enel, di cui si conferma la partnership, ma ancora più interessante il nuovo ingresso di Bulgari, con il quale il Maxxi ha pensato il Maxxi Bulgari Prize, progetto già esistente ma che quest’anno si rinnova proiettandosi anche sulla scena internazionale. 
Nel 2018 ci saranno anche diverse esposizioni curate da Hou Hanru, tra tutte, quella dedicata al bravissimo duo Allora&Calzadilla, che inaugurerà a febbraio. Tra gli altri progetti di rilievo, sicuramente la mostra dedicata a Bruno Zevi, critico dal piglio intrigante, che ha sempre avuto per l’architettura un occhio inedito e puntuale. Per quanto riguarda i progetti strettamente pensati e ideati da Bartolomeo Pietromarchi, significativi potranno essere i riallestimenti della collezione, che godrà anche di spazi nuovi e più ampi. Una mostra dal titolo Low Form, cercherà di approfondire l’universo virtuale, oramai sempre più in voga, fin dagli anni Ottanta. Ma il progetto che, in teoria, appare più rimarchevole, è senz’altro la collaborazione con Palazzo Barberini, che da quando ha come direttrice Flaminia Gennari Sartori sta avendo una nuova vita, florida e intensa. Con lei infatti, Pietromarchi ha pensato a un progetto di trasferimento momentaneo di alcune opere di stampo contemporaneo nelle nuove sale del piano nobile, finalmente ristrutturate. Prestando attenzione alle opere più iconiche, la mostra tenterà di far dialogare gli artisti del passato con quelli del presente. Staremo a vedere. Ma siamo fiduciosi. 
Infine, l’anima sociale del Maxxi che, secondo la Melandri, è molto forte e presente. Grazie infatti alla legge di stabilità 2018, che ha stanziato 2 milioni di euro l’anno fino al 2024, vedremo la nascita del Maxxi l’Aquila, di cui già si è parlato. I lavori di ristrutturazione di Palazzo Ardinghelli, in corso grazie anche a un importante contributo della Federazione Russa, dovrebbero finire entro pochi mesi. Cinque artisti a cui affidare le prime opere site-specific sono già stati selezionati: Elisabetta Benassi, Daniela De Lorenzo, Alberto Garutti, Nunzio, Ettore Spalletti. Non grandi novità, a dirla tutta, comunque seguiremo attentamente le fasi della nascita del museo. Per concludere, uno sguardo all’estero, con mostre prodotte o co- prodotte dal museo, presenti in prestigiose sedi straniere, e la collezione, che vedremo esposta in città come Tunisi e Beirut. (Sabrina Vedovotto)

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