31 gennaio 2018

Dalla metafisica di De Chirico all’artificiale di Hito Steyerl. Il nuovo anno del Castello di Rivoli

 

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Dalle metamorfosi alla metafisica, dalla video arte ai paesaggi sonori, dalla Turchia all’India, il 2018 del Castello di Rivoli si preannuncia ricco di appuntamenti da non perdere.
La nuova stagione espositiva inizierà il 5 marzo, con “Metamorfosi. Lasciate che tutto vi accada”, collettiva curata da Chus Martínez, con le opere di artisti scelti tra le nuove voci che stanno emergendo a livello internazionale come Nicanor Aráoz (Buenos Aires, 1980), Ingela Ihrman (Strängnäs, Svezia, 1985), Eduardo Navarro (Buenos Aires, 1979), Reto Pulfer (Berna, 1981), Mathilde Rosier (Parigi, 1973), Lin May Saaed (Würzburg, Germania, 1973) e Ania Soliman (Varsavia, 1970). Ai sette progetti inediti, incentrati sull’idea di trasformazione nell’arte e allestiti nella Manica Lunga, si affiancheranno i lavori I Have Left You The Mountain – a cura di Simon Battisti, Leah Whitman-Salkin e Åbäke, esposto nel Padiglione Albania della Biennale di Architettura di Venezia del 2016 – e il video Army of Love di Alexa Karolinski e Ingo Niermann commissionato dalla IX Biennale di Berlino nel 2016. «Disegni, fiori, un’armata d’amore, una nuvola di tessuti magici, canzoni, voci, pane come perline, danzatori a testa in giù sulle tele, bassorilievi babilonesi in poliestere… I lavori hanno una caratteristica comune: non hanno né paura della forma, né vogliono confinarsi in una», spiega Martínez. 
Il 5 marzo aprirà anche “Giorgio de Chirico. Capolavori dalla Collezione di Francesco Federico Cerruti”, a cura di Carolyn Christov-Bakargiev e Marcella Beccaria, con il sostegno di BIG-Broker Insurance Group. In seguito all’accordo di collaborazione con la Fondazione Cerruti, il Castello di Rivoli presenta per la prima volta un selezionato nucleo di capolavori di Giorgio de Chirico provenienti dalla collezione di Francesco Federico Cerruti e in dialogo con le opere di artisti contemporanei, tra cui Giulio Paolini, Michelangelo Pistoletto e Maurizio Cattelan. «Il percorso espositivo – scrive Marcella Beccaria – propone ai visitatori un vertiginoso gioco tematico di assonanze, rimandi, contraddizioni ma anche sorprendenti corrispondenze, che gettano nuova luce sulla poetica di de Chirico e sulla sua ricca eredità culturale». «In de Chirico la riscoperta della mitologia classica non avviene come nel Rinascimento per ricostruire una storia del passato, ma per uscire dalla Storia, quella stessa che proprio dal Rinascimento ci ha portato a quell’accelerazione mortifera e ingestibile che arriva alla nostra contemporaneità. De Chirico è nietzschiano, antimoderno e contro lo storicismo. Rinnovando il concetto di un tempo circolare, l’artista si rifà alla mitologia e alla pervasività del concetto di metamorfosi che la caratterizza», ha affermato Christov-Bakargiev. Sempre in vista della prossima apertura, nel 2019, della Collezione Cerruti, il Castello di Rivoli organizza il convegno internazionale Dalla casa al museo. Dal museo alla casa. Le grandi collezioni, una giornata di approfondimento sul tema delle case museo, che vedrà il coinvolgimento di alcune delle principali personalità a livello nazionale e internazionale di questo settore. 
Il 7 maggio, sarà la volta della personale dedicata a Malini Malani, pioniera della video arte in India ed esploratrice dei temi della femminilità, del tempo e dei cicli della vita. Volutamente teatrali e basate su archetipi di culture diverse, le sue opere coinvolgono l’osservatore in ambienti dinamici e polisensoriali. La mostra, in collaborazione con il Centre Pompidou, che ha recentemente ospitato una sua personale, includerà alcune tra le più importanti installazioni realizzate in anni recenti dall’artista, tra cui The Tables Have Turned, 2008 e In Search of Vanished Blood, 2012 e opere inedite, nelle quali l’artista prosegue la sua analisi sul tempo e sull’impossibilità di invertirne il corso incessante. 
A fine settembre, potremo conoscere meglio Cevdet Erek, artista nato a Istambul nel 1974 e al quale è stato affidato il Padiglione Turco della 57ma Biennale d’Arte di Venezia nel 2017. Per la sua mostra al Castello di Rivoli, a cura di Beccaria ed Elif Kamisli, l’artista vuole realizzare un inedito percorso, trasformando le sale storiche della Residenza Sabauda in inediti paesaggi sonori. 
Grande attesa anche per la mostra di Hito Steyerl, a cura di Christov-Bakargiev e Marianna Vecellio, che aprirà il 31 ottobre. Steyerl è tra gli artisti e teorici più attivi del nostro tempo, le sue riflessioni sulla possibilità di pensiero critico nell’era digitale hanno influenzato il lavoro di numerosi artisti. La sua opera si concentra sul ruolo dei media, della tecnologia e della circolazione delle immagini nell’era della globalizzazione digitale. Per la mostra in Manica Lunga presenterà una nuova installazione multimediale basata sul suono, coerentemente con la ricerca dell’artista sullo sviluppo dell’intelligenza artificiale e la sua relazione con la conoscenza umana. 
Il 2018 si chiuderà con la personale di Cally Spooner, la vincitrice dell’edizione 2017 del premio illy Present Future, attribuito nell’ambito di Artissima 2017. La mostra aprirà il 2 novembre, in concomitanza con la prossima edizione della fiera, con un’opera inedita e appositamente pensata per lo spazio del museo, allestita nella sala progetto del Castello di Rivoli.

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