“Lo Slancio” di Alessandra Messali, a cura di Giulia Morucchio e Irene Rossini, è tra le mostre più interessanti del calendario di Art City Bologna, la quale si interseca indissolubilmente con il percorso museografico del Museo della Specola in Palazzo Poggi. La peculiare forma di fruizione dell’antico osservatorio astronomico bolognese è il punto focale su cui si installa la sagace operazione di Messali.
Generalmente, la visita alla Specola avviene soltanto in piccoli gruppi sotto la guida di un esperto, il quale illustra i diversi oggetti esposti nel museo. La letterale ascesa dei visitatori corrisponde in questo caso allo slancio, al sentimento di elevazione dell’astrofilo, l’amante delle stelle. Il confronto tra la sua figura e quella dell’astronomo si risolve in una felice collaborazione che dura da secoli: a riguardo si possono osservare le varie testimonianze raccolte nel tempo, a cominciare dall’attività dello studioso Horn d’Arturo. In tale contesto la giovane artista bresciana trova l’appoggio ideale per riscrivere il racconto museografico con un percorso ad hoc sulle vicende dell’astrofilia. La poesia del tema designato si intreccia inevitabilmente con argomenti come la memoria e la conoscenza, nella loro costituzione e trasmissione, spesso interessate a manipolazioni, a volte deformate arbitrariamente a seconda del potere o istituzione alla quale sono affidate.
La ricognizione preliminare è consistita in un periodo di confronto con le innumerevoli associazioni di astrofili italiane (ne sono censite ben 322!) e la raccolta della documentazone da esse prodotta negli anni. Tramite l’uso di teche e altri dispositivi narrativi, tipici del “mostrare” museale, il meta-percorso si struttura e arricchisce anche attraverso l’animazione operata dalla guida, incarnazione di un Virgilio contemporaneo che volge pero’ lo sguardo in direzione delle volte celesti. (Annapaola Di Maio)
.jpg)
