09 febbraio 2018

Nuova luce su Leonardo da Vinci. In dodici musei, una grande mostra per i disegni invisibili

 

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Manca ancora un po’ di tempo, per l’inizio delle celebrazioni ufficiali per il cinquecentenario della morte di Leonardo Da Vinci, che prenderanno il via, in Italia, il 29 ottobre, con “Il Codice Leicester di Leonardo da Vinci. L’Acqua Microscopio della Natura”, mostra alla Galleria Degli Uffizi, a cura di Paolo Galluzzi, direttore del Museo Galileo di Firenze e presidente della commissione speciale, appena insediatasi al Mibact, con il compito di definire il calendario delle iniziative
Ma gli appuntamenti saranno tantissimi, in tutta Europa e oltreoceano, e se il Louvre si è già candidato a epicentro leonardesco e probabilmente esporrà anche il Salvator Mundi dei record, attualmente al Louvre di Abu Dhabi, oltremanica non stanno a guardare. A febbraio 2019 aprirà “Leonardo Da Vinci. A life in drawing”, un grande progetto espositivo, diffuso in 12 musei lungo tutta la Gran Bretagna e completamente dedicato ai disegni del genio vinciano, buona parte die quali nelle collezioni reali inglesi. E se credete di aver visto già tutto, vi sbagliate. In esposizione infatti anche alcune fotografie agli infrarossi, che mostrano alcuni disegni “segreti” di Leonardo. Ma più che di mistero svelato, come a qualcuno potrebbe voglia di esclamare, si tratta di una evidenza sotto gli occhi di tutti. Da alcuni fogli, attraverso l’uso di moderne tecnologie, sono stati estrapolati schizzi, prove e ripensamenti, sovraimpressi da altri disegni, come uno studio sull’acqua oppure le varie fasi di stesura della Mappa di Valdichiana, altri sbiaditi per il tempo e per le reazioni chimiche tra l’inchiostro, la carta e il pennino metallico. I disegni più sorprendenti sono quelli impressi su due fogli di carta che, all’occhio nudo, sembrerebbero bianchi ma che, alla fluorescenza ai raggi x hanno mostrato dei mirabili studi di mani per l’Adorazione dei Magi, opera realizzata tra il 1481 e il 1482, attualmente conservata agli Uffizi e della quale ci sono pervenuti diversi altri studi. 
Qui un video della Royal Collection in cui si descrive il ritrovamento. 

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