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Il vostro voto ad Abubakar. Oppure a Javir, Anayet, Zhang. Sono persone reali, raccontano storie di luoghi distanti e i loro volti, in questi giorni, sono comparsi negli spazi destinati alle affissioni elettorali, prima a Cagliari, Nuoro, Olbia, San Teodoro e Trieste, poi a nel resto del Paese, a Roma, Treviso, Bologna, Milano. Vota per me è l’operazione di guerrilla art portata avanti da Gianluca Vassallo, che invita a riflettere sull’utilizzo strumentale dei migranti, le cui esistenze sono quotidianamente al centro delle discussioni politiche ma spersonalizzate, private della profondità dell’individuo. Venerdì, 2 marzo, alle 18.30, presso gli spazi Fabrica, Centro di Ricerca per la Comunicazione di Benetton Group, a Catena di Villorba, vicino Treviso, si terrà una conferenza durante la quale Vassallo, partendo dall’esperienza di Vota per Me, parlerà dell’arte come luogo della complessità. A seguire, sabato e domenica, 3 e 4 marzo, un workshop dedicato alla produzione di un’opera collettiva. ‹‹Attraverso le facce e le storie dei migranti, Vota per me cerca di riportare al centro del dibattito pubblico la verità delle vite, la dignità degli individui, il senso profondo della convivenza, con l’intenzione dichiarata di spostare l’asse dialettico verso la complessità dei fenomeni migratori, ovvero la sede culturale in cui il discorso politico dovrebbe svolgersi››, ha spiegato Vassallo.