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Matita ben salda tra le dita, stiamo facendo il nostro dovere. E questo gesto così semplice, che è solo l’estremità più evidente di un tortuoso ragionamento, ci fa sentire compiutamente, responsabilmente cittadini. Al punto che, nell’intimità della cabina elettorale, riecheggiano le note di uno strano Inno d’Italia. Non è la nostra coscienza ma quasi. Perché si tratta del blitz sonoro di Iginio De Luca che, proprio in queste ore, sfrecciando a bordo di un furgone lungo vie e piazze della Capitale, sta trasmettendo il lamento di un Paese, dormiente o morente a voi la scelta. Per questo nuovo capitolo del progetto Iailat, l’istallazione sonora pensata dall’artista per l’Auditorium–Parco della Musica di Roma esce dal foyer dell’edificio progettato da Renzo Piano per diffondersi tra i seggi elettorali. Ma la traccia dell’Inno di Mameli è allungata e distorta, con una riduzione di velocità dell’80% che rende irriconoscibile il brano. ‹‹Quasi inaspettatamente, nel mese scorso, questo lunghissimo Fratelli d’Italia si è rivelato essere una perfetta metafora del Paese e dell’attuale clima elettorale: la lentezza e la pesantezza di un intero popolo incapace di uscire dalla melma nella quale è finito››, ha spiegato il curatore, Silvano Manganaro.