09 marzo 2018

Guggenheim conto Guggenheim. La Corte di Cassazione francese chiude il caso

 

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La Cour de Cassation, la corte di grado più alto nel sistema giudiziario francese, preposta alla verifica della corretta applicazione delle norme del diritto a un caso giudicato da tribunali inferiori, chiude definitivamente la querelle Guggenheim contro Guggenheim. A muovere guerra, i discendenti francesi di Peggy Guggenheim che, nel 2014, citarono in giudizio la Fondazione Solomon R. Guggenheim, sostenendo che questa non aveva rispettato i desideri della collezionista per la gestione di Palazzo Venier dei Leoni e della collezione d’arte donata all’organizzazione statunitense. Una raccolta prestigiosa, comprendente gli artisti più influenti del XX Secolo, come René Magritte, Pablo Picasso, Vasilij Kandinskij, Marcel Duchamp, Umberto Boccioni, Salvador Dalí, Jackson Pollock, visitata ogni anno da migliaia di persone, circa 430mila nel 2017. 
La disputa iniziò nel 1992 ma, nel 1996, si arrivò a un accordo. Nel 2014, la nuova causa, nella quale si contestava l’ampliamento della collezione a seguito del dono di 83 opere, lasciate dai collezionisti statunitensi Rudolph e Hannelore Schulhof ed esposte nel palazzo veneziano di Peggy Guggenheim. Si tratta di lavori di autori come Alberto Burri, Alexander Calder, Lucio Fontana, Jasper Johns, Donald Judd, Mark Rothko, Sol LeWitt, Anish Kapoor. I querelanti hanno anche accusato la Fondazione di dissacrare il luogo di sepoltura di Peggy Guggenheim, ovvero i giardini del palazzo, affittati per eventi privati. In accordo con le decisioni già prese dalla corte francese nel 1994, 2014 e 2015, la corte ha respinto come infondate le accuse contro la Fondazione, ‹‹Siamo lieti che questa causa vana e il ricorso in appello siano finalmente giunti al termine››, hanno dichiarato dalla Fondazione. Infatti, non è dimostrabile che l’esposizione della Collezione Schulhof abbia danneggiato la reputazione della Collezione Guggenheim, non rappresentando quindi un mancato adempimento degli obblighi del lascito. Stesso esito anche per la gestione del sito di sepoltura, che in nessun caso ha minato il ricordo della persona deceduta. 
‹‹La Fondazione è fiera di aver fedelmente portato avanti, per quasi quarant’anni, il volere di Peggy Guggenheim, preservando la sua collezione ed esponendola a Palazzo Venier dei Leoni, restaurando e conservando il Palazzo quale museo pubblico e contribuendo alla conoscenza dell’arte moderna e contemporanea in Italia. La Collezione Peggy Guggenheim è oggi il museo d’arte moderna più visitato in Italia e il secondo museo più visitato a Venezia, solamente dopo Palazzo Ducale. L’eredità di Peggy Guggenheim e il rispetto pubblico nei suoi confronti quale grande collezionista e figura di spicco del XX secolo non è mai stato così forte››, è il commento della Fondazione.

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