16 giugno 2018

Impressionisti alla Fondation Louis Vuitton. In mostra, i maestri della collezione Courtauld

 

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I francesi che pensavano di averle viste tutte in materia di Impressionismo, si sbagliavano. Qualcosa di nuovo avranno occasione di ammirarlo dal 20 febbraio 2018, quando la Fondation Louis Vuitton di Parigi ospiterà circa 100 opere della collezione dell’industriale inglese Samuel Courtauld che, tra Ottocento e Novecento, oltre a occuparsi con profitto della sua ricchissima azienda di famiglia, impegnata nel settore tessuti e filati, è stato anche uno dei più grandi collezionisti e mecenati che la Gran Bretagna ricordi. In realtà un ritorno oltremanica, perché la sua maestosa collezione, conservata alla Courtauld Gallery di Londra e comprendente opere di Manet, Seurat, Cézanne, Van Gogh, Gauguin e di tutti i campioni del movimento artistico, era già stata esposta a Parigi più di sessanta anni fa. Ci saranno dipinti come Il bar delle Folies-Bergère, esposto da Manet nel Salone del 1882, e Il palco, realizzato nel 1874 da Pierre-Auguste Renoir, oltre agli acquerelli di William Turner appartenuti al fratello di Courtauld, Stephen. Anche la National Gallery di Londra ha prestato alcune opere, tra cui un Campo di grano con corvi di Van Gogh, mentre altri lavori, precedentemente nella collezione di Courtauld, sono stati presi in prestito da collezioni di tutto il mondo. 
Ma la mostra ricostruirà anche la vita dell’uomo e la sua attività di filantropo. Appassionato ammiratore dei Maestri italiani, fu sostenitore della Tate Gallery, fondatore del Courtauld Institute of Art, il primo centro britannico per lo studio della storia dell’arte, e contribuì a diffondere a Londra la poetica degli Impressionisti, nonostante l’iniziale ostilità della critica. Una famosa mostra organizzata da Roger Fry nel 1910, alle Grafton Galleries di Londra, fu criticata con virulenza e venne definita «oltraggiosa, anarchica e infantile», come raccontato da Virginia Woolf nel suo saggio del 1924, Mr. Bennett e la signora Brown. Tuttavia, Courtauld, seguendo l’istinto e i consigli della moglie, continuò ad accumulare opere impressioniste, tra le quali moltissime di Cézanne, come una delle cinque versioni dei Giocatori di carte, realizzata tra il 1892 e il 1896, che sarà tra i pezzi forti dell’esposizione parigina.
In home: Paul Cézanne, I giocatori di carte (ca.1892-96). Immagine gentilmente concessa dalla Courtauld Gallery (The Samuel Courtauld Trust) 
In alto: Edouard Manet, Il bar delle Folies-Bergère (1882). Immagine gentilmente concessa dalla Courtauld Gallery (The Samuel Courtauld Trust)

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