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Chi è l’intruso? È la K di Kura, il nuovo spazio che Cura aprirà alla storica Fonderia Artistica Battaglia, a Milano, ex Peep Hole. Usata per gli spazi okkupati e per le kunsthalle, questa lettera dal suono gutturale caratterizzerà le nuove attività senza definirle eccessivamente, come se fossero un’espansione naturale, assonante con la programmazione già curata da Andrea Baccin e Ilaria Marotta, founding directors della rivista, nello spazio Basement di Roma. «Il rapporto con la fonderia e con lo spazio sarà importante ma non determinante nella definizione dei lavori o nell’uso dei materiali. Si tratta di una collaborazione fluida, comprensiva dei ruoli e degli spazi, in cui ognuno possa attingere al meglio dall’esperienza e dalle capacità dell’altro», spiegano da Cura. Tutto inizierà il 5 luglio, con “Grand Opening (Summer Rhapsody)”, una grande festa per celebrare l’apertura di questo spazio ancora in divenire, con i lavori di Mitchell Anderson, Davide Balula, Anna-Sophie Berger, Louis Fratino, Nancy Lupo, Mélanie Matranga, Caroline Mesquita, Adrien Missika, Martin Soto Climent e un intervento site-specific di Roberto Coda Zabetta.
«Lo schema per un futuro programma si riassume in quel minimo passaggio, di pochi tratti, tra una C e una K», spiega David Reinfurt, autore della visual identity del progetto, alludendo alla natura ancora indefinita del luogo e, per questo, ancora più preziosa. Ma una direzione c’è ed è piuttosto precisa. Infatti, il team di Cura lavorerà insieme a un board di artisti e curatori, tra i quali, oltre a Reinfurt, ci saranno anche Lorenzo Benedetti, Luis Silva e João Mourão, Samuel Leuenberger, Anthony Huberman, per alternare un calendario di mostre personali e collettive di artisti appartenenti alla generazione dei nati nei primi anni ’80.