19 agosto 2018

Impressioni di pietra, foglie e carta. A Ischia, l’installazione di Daniele Papuli

 

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L’Associazione Amici di Gabriele Mattera, guidata dal Presidente Anna Cristina Mattera e da Nicola Mattera,  ospita nella candida e bellissima Chiesa dell’Immacolata la mostra dell’artista della carta Daniele Papuli, una installazione costituita da tronchi di carta immersi in inchiostro nero e dalla corteccia increspata, effetto della china seccata, dalle superfici cangianti, con sculture lavorate a mano distese lungo il corridoio centrale del pavimento su un letto di fogli, anch’essi neri, simbolicamente foglie e flora dei boschi e della terra di questa bellissima isola vulcanica che è Ischia. 
L’installazione si compone di più piani da cui poter essere fruita, a fare da controcanto alla disposizione spaziale sulla terra dei blocchi di carta neri, sulla parete frontale scorre ininterrotto un video realizzato da Renato Ferrero, che proietta una bobina di circa 300 metri di carta immersa da Papuli in inchiostro nero anch’essa e destinata all’osservazione mentre in contemporanea effetti sonori ben ritmati sullo scorrere delle immagini avvolgono lo spettatore che viene rapito dal suono della viola di Gianni De Rosa e dai suoni e dalle vibrazioni di carta dello stesso Papuli, che opera con la carta da più di un decennio e che già aveva esposto nel 2011 una grande scultura bianca qui al Castello di Ischia. 
Una installazione site specific, sia per la cura dell’allestimento, che è completato dalla distesa di un telo bianco che permette allo sguardo di scivolare su una terza prospettiva che parte dallo schermo e torna sui tronchi e viceversa, sia perché è pensata per la natura vulcanica dell’isola, dove il Castello Aragonese è l’indiscusso protagonista. Qui indovinato è il contrasto tra la leggerezza delle carte cha diventano spazi immaginari e la pesantezza delle pietre che compongono il maschio. 
L’osservatore può passeggiare all’interno degli spazi fruendo contemporaneamente di sensazioni visive, tattili e uditive suscitate dalle carte visionarie, chiamate in dialetto salentino “Ule” ossia “Voglie”, che significa anche “Vola”, nel senso di librarsi nell’aria come solo la carta può fare. L’esposizione resterà aperta fino al 23 settembre 2018 e l’ingresso è gratuito ai visitatori del Castello Aragonese di Ischia. (Anna Di Corcia)

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