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Il 31 ottobre, alle 17, nell’Auditorium Vasari delle Gallerie degli Uffizi, verrà presentato l’Autoritratto donato da Omar Galliani al prestigioso museo fiorentino. È lo stesso artista, che abbiamo incontrato per una intervista, ad approfondire le motivazioni di questa scelta e a descriverci l’opera.
Come è nata l’idea di questa donazione al prestigioso Museo degli Uffizi di Firenze e in particolare per la suggestiva Galleria Vasariana?
«L’ idea è’ nata dal direttore stesso degli Uffizi, Eike Schmidt, invitandomi a realizzare un autoritratto per la storica collezione degli autoritratti nel Corridoio Vasariano. Volle incontrarmi davanti ad un’altra mia opera già nelle collezioni degli Uffizi, Notturno, un grande trittico che Marzia Faietti, curatrice del Gabinetto Disegni e Stampe, mi invitò a esporre nel 2008 insieme a un nutrito compendio di studi su carta. Chiesi al direttore che dimensioni dovesse avere l’opera, la risposta fu….dai 20 centimetri per 20 ai 2 metri per 2, così è nata quest’opera interamente a matita nera su tavola di 150/150 centimetri».
Qual è stato il motivo di ispirazione del tema stilistico e rappresentativo del quadro da lei donato?
«Guardando il cielo. Un cielo che si riempie di segni. Un cielo gravido di rimandi a mie opere passate in cui fluttuano simboli d’occidente e d’Oriente. In questo fluttuare ci sono in mezzo anch’io, autoritraendomi sorpreso tra meraviglia stupore e consapevolezza».
“È il cielo che ci guarda o sono io ad essere guardato dal cielo?”, è la sua domanda…
«È il cielo a sorprendermi sentendomi estremamente piccolo davanti all’incommensurabile, ma è anche il cielo ad entrare nell’estremamente piccolo della mia opera di fronte al cielo». (Eugenia Neri)