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María Berríos, Renata Cervetto, Lisette Lagnado e Agustín Pérez Rubio saranno i curatori della undicesima edizione della Biennale di Berlino, che si svolgerà nell’estate del 2020. I quattro curatori, tutti d’area sudamericana, sono stati selezionati da un comitato internazionale composto da Doryun Chong, vicedirettore e chief curator dell’M+ di Hong Kong, Adrienne Edwards, curatrice al Whitney Museum of American Art di New York, Reem Fadda, curatrice indipendente, Solange O. Farkas, direttore e curatore di Associação Cultural Videobrasil di San Paolo, Omer Fast, artista, Krist Gruijthuijsen, direttore del KW Institute for Contemporary Art di Berlino, Miguel A. López, codirettore e capo curatore di TEOR / éTica di San José.
Berríos, nata nel 1978 a Santiago del Cile, è sociologa, scrittrice, curatrice indipendente e cofondatrice del collettivo cileno Vaticanochico. Cervetto, nata nel 1985 a Buenos Aires, si è sempre interessata di pedagogia d’arte e ultimamente è stata coordinatrice nel dipartimento di educazione del Museo di Arte Latinoamericana di Buenos Aires. Lagnado, nata nel 1961 a Kinshasa, ricercatrice e critica d’arte, ha curato l’edizione 2006 della Biennale di San Paolo, mentre Rubio, nato nel 1972 a Valencia, è stato direttore artistico del Museo di Arte Latinoamericana di Buenos Aires, oltre a essere recentemente nominato curatore del Padiglione cileno per la Biennale di Venezia del 2019, che presenterà il lavoro dell’artista Voluspa Jarpa.
Insomma, un team composito ma ben orientato, che conferma la vocazione prettamente curatoriale e multidisciplinare della manifestazione fondata nel 1998 che, tra i suoi animatori, ha potuto annoverare anche Maurizio Cattelan e Massimiliano Gioni, curatori, insieme ad Ali Subotnick, dell’edizione del 2006. “Non abbiamo bisogno di un altro eroe” è stato il titolo dell’ultima Biennale, curata da Gabi Ngcobo con Nomaduma Rosa Masilela, Serubiri Moses, Thiago de Paula Souza e Yvette Mutumba, che si è svolta dal 9 giugno al 9 settembre 2018.