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È morto oggi, a Roma, a 77 anni, Bernardo Bertolucci, maestro del cinema, profondo conoscitore dei moti dell’animo umano. Autore di film memorabili e dal forte impatto, come Il Conformista, Novecento, Ultimo tango a Parigi, Il tè nel deserto, Piccolo Buddha, Io ballo da sola e L’ultimo imperatore, ha vinto ambitissimi premi e attirato accese polemiche e già da anni lottava contro la malattia.
Nato a Parma il 16 maggio del 1941, fin dalla giovane età frequentò un vivace ambiente intellettuale, il padre Attilio è stato un poeta, amico di Carlo Emilio Gadda, Carlo Bo, Alberto Moravia e Pier Paolo Pasolini, mentre lo zio Giovanni fu un produttore cinematografico e anche il fratello Giuseppe, scomparso nel 2012, diventò regista. Gli inizi di Bernardo furono come aiuto regista di Pasolini, tra il 1960 e il 1961. Nel 1962 vinse il Premio Viareggio con la sua prima raccolta di poesie. Nel 1970, per la Rai, girò Strategia del ragno, ispirandosi a Jorge Luis Borges, e poi ancora Il Conformista, tra i suoi film più apprezzati, ancora di ispirazione letteraria, questa volta dal testo di Moravia. Il successo internazionale sarebbe arrivato con Ultimo tango a Parigi e con le note vicende giudiziarie e gli scandali – le scene di violenza imposte all’attrice Maria Schneider – che ne seguirono. A 46 anni dalla sua realizzazione, nel maggio 2018, il film sarebbe tornato nelle sale cinematografiche nella versione in lingua originale e restaurata in 4K. Dopo la grande produzione di Novecento, nel 1987 arrivano i nove Oscar de L’ultimo imperatore, film della consacrazione definitiva. Nel 2001 riceve la Medaglia d’Oro per la Cultura e l’Arte, nel 2007 gli viene conferito il Leone d’Oro alla Carriera del Festival di Venezia, nel 2011 la Palma Onoraria di Cannes. Già debilitato nel fisico ma non nella volontà, nel 2012 gira la trasposizione cinematografica di Io e te, romanzo di Niccolò Ammaniti, il suo ultimo titolo.