14 gennaio 2019

L’identikit dei finalisti del Prix Marcel Duchamp 2019, che vedremo al Centre Pompidou

 

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Marguerite Humeau, Katinka Bock, Éric Baudelaire e il duo formato da Ida Tursic e Wilfried Mille sono gli artisti in lizza per il Prix Marcel Duchamp 2019. Selezionati da undici collezionisti dell’Adiaf-Association pour la Diffusion Internationale de l’Art Français, sono stati annunciati dal presidente Gilles Fuchs, presso la casa d’aste internazionale Artcurial. I progetti saranno esposti dal 9 ottobre al 6 gennaio al Centre Pompidou, mentre il vincitore del premio, di 35mila euro, sarà annunciato il 14 ottobre prossimo. 
Chi sono gli artisti di questa diciannovesima edizione? Per lo più mid-career, francesi o residenti in Francia, rappresentano la scena francese nonché lo spirito dei collezionisti dell’Adiaf. Troviamo dunque Marguerite Humeau, classe 1986, un’artista francese che abbiamo già incontrato al Palais de Tokyo nel 2016, con un solo show in cui esplorava le origini della vita attraverso la fauna selvatica. I suoi lavori si situano tra ricerca scientifica e narrativa, restituiti grazie a collaborazioni con specialisti e scienziati. La scultrice tedesca Katinka Bock, nata nel 1976, vive tra Parigi e Berlino e, nel 2012, ha ricevuto il 14mo Premio della Fondation Ricard. La sua scultura, definita d’avanguardia, si avvale di materiali semplici come argilla e sabbia, leggeri come acqua e aria, per passare dalla pietra, al legno e al metallo. Le opere di Éric Baudelaire, classe 1973, tessono legami con la storia contemporanea, rivisitata attraverso un mix eterogeneo di linguaggi, dalla foto alla performance, fino al film. I suoi lavori sono presenti nelle collezioni del Museo Reina Sofia di Madrid, del MoMA e del Whitney Museum di New York. Ida Tursic e Wilfried Mille, classe 1974, li abbiamo già incontrati nella collettiva “Shit and Die” a cura di Maurizio Cattelan al Palazzo Cavour di Torino nel 2014, mentre nel 2009 hanno vinto il Premio della Fondation Ricard. Questa coppia di artisti, di Belgrado lei, di Boulogne-sur-mer lui, sfrutta le potenzialità della pittura, reinterpretata attraverso una sovrapposizione di paesaggi e ritratti, tra astrazione e figurazione, pornografia, Op Art e 3D. (Livia De Leoni
In alto: Foto di Cécile Muzard

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