27 febbraio 2019

Il piatto del giorno? Il format Today’s Special presenta un nuovo appuntamento invernale

 

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In un primo momento, si vedono solo vaporose nuvole di farina, sfarfallanti intorno a maestosi vulcani d’uova e polpa di patate. Ma basta un rapido movimento delle dita ed eccola lì, la forma netta, impeccabile degli gnocchi, ognuno con le sue lievi differenze che sono poi il preziosismo stilistico, tutti ordinatamente in fila su un canovaccio di tela grezza o su un ampio tagliere. E poi capita che questa atmosfera così famigliare e intima diventi il contesto di Today’s Special. 
Per la sua terza edizione, il format espositivo e relazionale, ideato e curato da Elena Forin, presenta un nuovo appuntamento invernale, venerdì, 1 marzo, dedicato alla tradizione veneta di venere gnocoearo, festa popolare nata a Verona nel Cinquecento, in seguito alla sollevazione del popolo affamato contro i fornai. Chiara Casarin, Direttore dei Musei Civici Bassano del Grappa, e Sabrina Comin, direttore artistico di TRA-Treviso Ricerca Arte, insieme agli artisti Ettore Favini e Arcangelo Sassolino, sono stati invitati a casa Forin, a San Giuseppe di Cassola, per fare insieme gli gnocchi e, allo stesso tempo, confrontarsi su produzioni, opere, idee, modalità e strategie. A differenza delle date estive, non ci sarà nessuna presentazione formale del lavoro, le uniche opere da fruire saranno quelle della collezione di Marcello Forin, per dedicarsi totalmente alla dimensione dialogica, oltre che a quella del fare con leggerezza, cioè del modellare una materia in questo caso piuttosto morbida e appetitosa, riprendendo una ritualità domestica densamente simbolica e riferita anche al carnevale. Ricordate il forchettone vagamente minaccioso di Papà del Gnoco? Pare che la tipica maschera veronese – legata alla figura di Tommaso Da Vico, che durante la carestia del 1531 distribuì alla popolazione veronese vino e gnocchi – sia la più antica d’Italia e d’Europa. 
Dopo l’appuntamento del primo marzo, Today’s Special continuerà nella sua sede abituale, a Parma, quando le temperature saranno decisamente estive. Nel 2017 abbiamo ascoltato le storie e visto le opere dei The Cool Couple e di Ryts Monet, nel 2018 è stata la volta di Daniele Girardi, Cosimo Veneziano ed Elisa Strinna. A completare il tavolo, ospiti provenienti dai vari settori dell’arte come, tra gli altri, Giacinto Di Pietrantonio, Lucrezia Calabrò Visconti, Federica Patti, Mascia e Matteo Rossini, Matteo Bergamini e Angela Maderna. E tante le persone che, nel pomeriggio, dalle 18 alle 20, sono intervenute per dare un’occhiata alle opere in esposizione. In questa terza edizione, gli artisti che si racconteranno, mostrando la propria ricerca e ampliando il discorso alle varie declinazioni del contemporaneo, saranno Alessandro Sambini (Rovigo, 1982), a giugno, e Alex Bellan (Adria, 1981) e Alberto Scodro (Marostica, 1984), a settembre. 
«Ho la fortuna di essere nata e cresciuta in una famiglia di collezionisti, e negli anni ho potuto partecipare a tante discussioni sulle opere, sulla loro natura estetica, sulle strategie di allestimento e di mercato, sulle modalità della vendita e sulle opportunità espositive: il bello di queste conversazioni è che avvenivano in maniera semplice e spontanea durante le cene organizzate per i nostri ospiti – artisti, galleristi e curatori – in una casa normale di un normale quartiere residenziale di una piccola cittadina di 45mila abitanti», racconta Elena Forin. «Questa modalità così informale è quella che più mi piace e che trovo più produttiva anche oggi: nessuna velleità intellettuale (o tantomeno commerciale), solo la passione e la voglia di andare a fondo nelle cose, di capire, e magari di trovare qualche soluzione», continua la curatrice, che fa parte della piattaforma di LaRete Art Projects ed è membro dell’IKT, l’Associazione Internazionale dei Curatori.

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