13 luglio 2019

I disegni realizzati dai bambini migranti entrano nella collezione dello Smithsonian Museum

 

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Lo Smithsonian National Museum of American History cerca disegni realizzati da bambini migranti, per la propria collezione permanente. In effetti, non si tratta di “semplici” disegni ma della trasposizione in immagini di tutte le difficoltà attraversate dai più piccoli, allontanati dai propri genitori e tenuti in custodia dal governo degli Stati Uniti. Sbarre e volti tristi sono, per lo Smithsonian, documentazione preziosa di questo difficile momento storico. 
I disegni sono stati portati all’attenzione qualche settimana fa, pubblicati dal Centro di Dogana e Confine degli Stati Uniti. Si tratta di tre disegni di bambini tra i 10 e gli 11 anni, custoditi nel centro gestito dalla chiesa cattolica di Mc Allen, Texas. I disegni sono stati analizzati da una delegazione dell’Accademia Americana di Pediatria, che li ha poi condivisi coi media. Lo scorso 4 luglio, un curatore dello Smithsonian ha raggiunto l’Accademia nel pieno di quello che il museo ha definito un “processo esplorativo”. 
Non è la prima volta che il museo mostra interesse nel collezionare artefatti, durante o immediatamente dopo eventi epocali. «Il museo vanta un lungo impegno nel raccontare la complessa e complicata storia degli Stati Uniti d’America e nel documentare questa storia mentre si svolge, proprio come ha fatto per l’11 settembre, per l’Uragano Katrina e con le campagne politiche», ha affermato in una dichiarazione un rappresentante del museo. 
Renee Romano, professoressa di storia all’Oberlin College, approva la decisione del museo di voler preservare artefatti che documentino la crisi ai confini come parte della storia degli Stati Uniti. Un momento significativo in cui «Le famiglie arrivano ai centri in uno stato emotivo complicato dopo aver affrontato viaggi e dopo essere stati nei centri di Dogana e Confine degli Stati Uniti», ha affermato Sorella Norma Pimentel, direttrice di Carità Cattoliche della Valle del Rio Grande. «Il fatto che i disegni siano così realistici e terrificanti ci forniscono una visione di cosa hanno vissuto questi bambini», ha detto alla CNN Collen Kraft, ex direttore dell’Accademia Americana di Pediatria. Brenda Riojas, una portavoce della Diocesi Cattolica di Brownsville, Texas, ha poi affermato di sperare che il museo voglia accettare di conservare anche i disegni più felici dei bambini ospitati in questi centri di accoglienza. (Veronica Cimmino)

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