Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Vi ricordate della diatriba, tutta spezzina, per la riqualificazione di Piazza Verdi? Correva l’anno 2013, e ci si misero di mezzo tutti, da Sgarbi all’ex Ministro Massimo Bray.
Il motivo? La riqualificazione della piazza, appunto, affidata – tramite un concorso regolare – ad un’accoppiata molto contemporanea: lo studio Gianni Vannetti e l’artista Daniel Buren.
C’era chi – come il sindaco Massimo Federici – sosteneva che il progetto avrebbe dato un piccolo contributo a La Spezia per essere città più internazionale, c’è chi si preoccupava di alberi che altro non facevano che essere parte di un parcheggio, c’è chi non voleva pedonalizzazioni.
Insomma, tutti aveva un motivo per parlare di piazza Verdi: Sgarbi, appunto, disse che si trattava solamente di sperpero di denaro pubblico, mentre Buren – in barba ad ambientalisti e conservatori – spiegava: «Conosco questa bellissima città da più di 50 anni e ci sono stato decine di volte. Ho letto diversi libri sul suo sviluppo, specialmente nel corso degli ultimi due secoli. Ricordo molte persone orgogliose di essere storici e/o giornalisti, così infuriati con il mio progetto per il Palais-Royal a Parigi, che dicevano enormi stupidaggini senza esitazione nell’utilizzare fatti falsi sulla storia stessa di quel luogo di cui io sapevo più di quanto essi stessi affermassero di saperne. Non ho alcun dubbio, ancora una volta, che il futuro migliore di Piazza Verdi sia come l’abbiamo proposto noi».
E per fortuna ce l’hanno fatta: l’anno scorso il Consiglio di Stato decretò che i pini non erano dotati dell’interesse storico e architettonico per il quale le associazioni ambientaliste si erano battute, respingendo ricorsi e dando il via al progetto della piazza dopo un anno e mezzo di contenziosi. «Con l’Architetto Vanetti e il suo team condivido la stessa responsabilità. Abbiamo fatto il progetto, una trasformazione non solo del luogo stesso, ma anche nel cambiare il tipo di alberi, sostituendo i pini con una serie di altre categorie portandone molti di più rispetto a quelli che vogliamo tagliare», erano state le parole di Buren, che oggi vedrà inaugurata la sua piazza. Promosso da La Marrana Arte Ambientale, il concorso fu istituito nel 2009 e dal punto di vista metodologico si era scelto di puntare sull’idea di unire artista e architetto già nella fase di progettazione. Appuntamento alle 17.30