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Ad affermare quel che avete appena letto, ovvero che Anish Kapoor «porterà un approccio decisamente particolare all’ambiente di Versailles», è stata la direttrice del Castello Catherine Pégard. La mostra si aprirà il prossimo giugno e andrà avanti fino ad ottobre, consacrando di nuovo – come se ve ne fosse bisogno – il grande artista indo-britannico, Turner Prize nel 1991.
Il contemporaneo a Versailles, appuntamento nato da un’idea del precedente direttore, Jean-Jacques Aillagon, ha visto iniziare le danze, a tempi alterni, dal 2008 con la memorabile mostra di Jeff Koons (attualmente al Pompidou), e poi erano arrivati Takashi Murakami, Joana Vasconcelos e anche, nel parco, il nostro Giuseppe Penone.
Rappresentato dalla Lisson Gallery di Londra, Kapoor – che alcuni anni fa abbiamo visto anche nella personale italiana alla Fabbrica del Vapore e alla Rotonda della Besana di Milano – è diventato universalmente celebre anche per la sua scultura di 115 metri ArcelorMittal Orbit, nel Parco Olimpico di Londra, mentre nel 2011 è stato protagonista di Monumenta, il “big show” che il Grand Palais di Parigi ogni anno dedica al progetto di un singolo artista. Il suo intervento, costato tre milioni di euro, è stato visto da oltre 250mila persone in 6 settimane di mostra. E a Versailles? Si bisserà?