Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
In Italia lo abbiamo visto a Camera, a Torino, e al Madre di Napoli, lo scorso anno. Lui è Boris Mikhailov, acclamatissimo fotografo, che rappresenterà il padiglione ucraino alla 57esima Biennale di Venezia, in una mostra a cura di Dallas contemporary.
Un paradosso? No, perché il direttore esecutivo dell’Associazione, Peter Doroshenko, è stato anche il commissario dell’Ucraina a Venezia nel 2007 e nel 2009, ed è l’ex direttore del Pinchuk Art Centre a Kiev; l’assistente curatrice, Lilia Kudelia, ha lavorato invece a capo delle relazioni esterne del Mystetskyi Arsenal.
Mikhailovic presenterà la nuova serie “Parlamento” (iniziata nel 2014 e ancora in corso), che si concentra sull’interazione di fotografia con le interfacce dei media, e l’interazione tra analogico e digitale. Settant’anni, di base a Berlino, formatosi da autodidatta alla fine degli anni Sessanta, Mikhailov ha da sempre sviluppato un interesse per l’immagine costruita nel particolare, e che da sempre ha usato uno sguardo critico nei confronti della propria società.
I curatori ha descritto il suo lavoro come “Sintomatico del panorama corrente e del clima della società “post-verità” in cui viviamo”. Oltre alla mostra principale di Mikhailov il padiglione comprenderà anche opere di artisti ucraini che sono stati incaricati di interpretare e riflettere sulla società ucraina partendo dalle esperienze del grande fotografo.