Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Punta della Dogana, Palazzo Grassi, il Teatrino e ora la vecchia Borsa di Commercio a Parigi. La Collezione Pinault si allarga ancora di più, con la benedizione del Sindaco Anne Hidalgo e di Jean-Louis Missika, vice-sindaco incaricato per l’urbanistica, l’architettura, il progetto della Grande Parigi, che hanno concesso al magnate 50 anni di occupazione dello spazio, per il nuovo museo.
Lo racconta lo stesso Françoise Pinault, in una lunga nota stampa: “L’avventura veneziana costituiva una prima tappa di un più ampio percorso e portava in sé la speranza di nuove iniziative future. Oggi ho scelto di dare al mio impegno una nuova dimensione, un progetto di apertura di una sede a Parigi”, spiega il collezionista, che continua “Ho accettato di assumermi la responsabilità su un lungo periodo di un edificio eccezionale e atipico, l’antica Borsa di Commercio, che fu per buona parte della sua storia i magazzini generali del grano di Parigi. Questa è una decisione che ho preso insieme alla mia famiglia, con i miei figli, specialmente François-Henri Pinault, presidente di Kering”.
In qualche modo, insomma, si tratta di un testamento con una serie di condizioni belle e buone, che siamo sicuri daranno ulteriore smalto alla vita culturale della Capitale francese.
“Il Comune di Parigi mi ha offerto la concessione dell’edificio per 50 anni, chiedendo in cambio che io ne assicurassi il restauro, la progettazione, il rinnovamento e infine il finanziamento totale dell’attività. Al termine della concessione, questo edificio tornerà al Comune di Parigi che sarà libero, insieme ai miei eredi, di decidere di proseguire ulteriormente l’avventura. E questo è proprio ciò che profondamente mi auguro”, scrive ancora Pinault.
Sapete chi si occuperà della rimessa in opera della Borsa? Ci sono una serie di “luminosi” nomi coinvolti: Tadao Ando, il celebre architetto giapponese che ha lavorato anche sul Teatrino di Palazzo Grassi, un architetto specializzato nella conservazione dei Beni Architettonici, Pierre-Antoine Gatier, due giovani francesi, Lucie Niney e Thibault Marca, l’agenzia NeM, e il Gruppo Setec che si occuperà degli aspetti tecnici.
Il nuovo museo, tutto per il contemporaneo e che dunque stabilirà una connessione costante tra Parigi e le sedi veneziane, dovrebbe aprire a fine 2018, e contribuirà alla rivitalizzazione del quartiere di Les Halles e si trova collocato precisamente ai civici 11-13 di rue Léon Jouhaux (10° Arrondissement)
“Siamo già immersi in una nuova appassionante avventura. Io esprimo l’augurio di realizzare un’opera degna di Parigi, della sua storia, della sua capacità di risplendere a livello internazionale sul piano culturale e artistico”, chiude l’imprenditore. E noi non abbiamo dubbi della sua capace muscolatura, Monsieur Pinault!