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Stavolta un piccolo passo avanti nella giustizia dell’arte è stato fatto: il tribunale di Parigi ha stabilito competenza per giudicare una causa contro il social network statunitense Facebook, che ha bloccato l’account di un professore francese che ha pubblicato l’immagine di una vagina, ma non di una qualsiasi, bensì de L’origine du monde, il celebre quadro di Courbet custodito al D’Orsay. La corte ha stabilito che la clausola di Facebook per cui tutti gli utenti devono essere “giudicati” secondo la legislatura della California, dove il sito ha la sua base, era “abusiva”.
E così il signore francese, andato su tutte le furie, che ha citato la holding che gli aveva interdetto l’accesso per tre giorni, scambiando il quadro per pornografia, ha sbloccato un’annosa questione non solo riguardante la natura della controversa opera.
L’avvocato del maestro Stephane Cottineau, questo il nome dell’uomo, ha salutato la sentenza del tribunale come la prima vittoria di Davide contro Golia, per una sentenza che creerà una probabile nuova giurisprudenza per altri social media e i giganti di Internet che usano il loro avere sede negli Stati Uniti per tentare di eludere la legge francese. E non solo. Chapeau.
fisicamente facebook è localizzata negli u.s.a.,ma virtualmente è presente sul territorio-spazio reale di tutte le nazioni……è una nuova presenza virtuale e reale nello stesso tempo,si tratta di recepirla a livello anche giuridico…