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A quanto pare le transenne all’area dei muraglioni del Tevere comparse ieri non erano state piantate per vietare le bancarelle dell’estate romana, ma per permettere il loro allestimento.
Ecco servito un altro capitolo indecoroso per quell’area che solo pochi giorni fa ha visto inaugurato il fregio firmato William Kentridge.
Il messaggio, in effetti, oggi è stato chiaro: vi facciamo credere che ce ne andiamo un po’ più a nord, ma non è vero nulla. E intanto, infatti, le “armature” delle bancarelle sono spuntate.
E spunta, oltre alla petizione su Change.org, anche quello che si prevede sarà un bel braccio di ferro tra Campidoglio, Regione e soprintendenze da una parte, che vogliono spostare il bazar un po’ più in là (almeno a parole) e i commercianti e cooperativa La Tredicesima che gestisce l’iniziativa commerciale dall’altra.
“Confididiamo nelle istituzioni della città e della Regione (compreso il ministro Franceschini) che in questi giorni hanno giustamente, anche se in ritardo, “alzato la voce”, e speriamo vivamente che non si faranno prendere in giro”, scrive l’artista Andrea Fogli, rilanciando la petizione.
“Nel caso le istituzioni non ribadissero con forza lo spostamento degli stand commerciali, noi siamo pronti a manifestare convocando lì tutti i cittadini che hanno firmato e le associazioni del centro storico che hanno risposto al nostro appello, e molti altri a questo punto si aggiungeranno, anche perchè vi sono altri temi da mettere sul “tappeto” e non sotto, come si è fatto fino ad ora”.
E tra le ipotesi più agghiaccianti per non “rinunciare” nè all’opera né alle bancarelle, sapete quale merita il “Golden Frieze”? Quella di dipingere i tetti delle strutture seguendo i modelli del murales. E Roma, di nuovo, sprofonderebbe in un autunno profondo.