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C’è una linea continua e ben tesa, che va dall’immaginaria Repubblica di Venezia, sfondo alle vicende shakespeariane di Otello e Desdemona, al Messico contemporaneo, le cui storie tragiche e brutali sono puntualmente descritte nella pagine di cronaca nera. A seguire questo filo di xenofobia, misoginia e intolleranza sociale, saranno Elio De Capitani e Cristina Crippa che, in dialogo con Diego Sileo, ci accompagneranno in una speciale visita guidata a più voci attraverso “Ya basta hijos de puta”, grande personale di Teresa Margolles, visitabile al PAC-Padiglione d’arte Contemporanea di Milano fino al 20 maggio. L’incontro, nell’ambito del public program dedicato alla mostra, si terrà sabato, 5 maggio, alle 17, e aprirà un confronto tra i linguaggi dell’arte contemporanea e del teatro, sulla base della loro aderenza alla realtà, per quella capacità di trasformare in racconto anche gli eventi più drammatici e oscuri, metodo che l’artista nata a Culiacán, nel 1963, ha portato a esiti notevoli. In questi giorni, De Capitani e Crippa sono in scena al Teatro Elfo Puccini di Milano, con una rilettura dell’opera di William Shakespeare – composta nel 1603 e ancora attualissima – fondata sull’alternanza tra registri linguistici e sulla dicotomia tra luci e ombre. Nel corso della visita, il testo teatrale entrerà nelle diverse storie che caratterizzano le opere in mostra, con improvvisazioni da parte degli attori e momenti di approfondimento, insieme a Sileo, curatore della mostra.