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La tolleranza del corpo. Già col titolo si entra in medias res nella ricerca della performer e arte terapeuta Mona Lisa Tina, accompagnati, nella visita alla personale che le dedica Adiacenze di Bologna, dalla riflessione sul concetto di comprensione e dall’eco del termine “corpo”. Come scrive Alberto Dambruoso nel testo critico, Mona Lisa Tina «ha saputo apportare una propria personale cifra a un universo, quello della Body Art nata alla fine degli anni Sessanta, che si pensava, a torto, avesse esaurito tutte o quasi tutte le sue forme espressive».
La mostra propone una selezione di alcuni oggetti d’arte, fotografie di diverso formato, componenti e testimonianze delle sue performance più significative di questi anni – come Anthozoa, Human e Obscuratio – diffusi sui due livelli dello spazio espositivo. In particolare, d’impatto è l’allestimento del piano sotterraneo, che permette un contatto intimo e riservato con le opere.
La mostra si è poi articolata in un differente momento di fruizione. In occasione dell’inaugurazione del 12 gennaio, si è svolta l’azione performativa L’albero delle bugie, ambientata nel cuore della galleria, le cui tracce, ovvero il video dell’azione e gli oggetti utilizzati dall’artista, rimarranno in esposizione fino alla chiusura prevista per il 25 gennaio. Questo progetto-fulcro, nato per il Macro Testaccio di Roma in occasione dell’edizione del Premio Fondazione VAF 2016/2017, è stato riproposto specificamente per Adiacenze, vista anche l’importanza dei contenuti nel percorso dell’artista e quindi all’interno della personale. L’idea nasceva sì per un altro spazio – l’intervento ha avuto luogo anche durante il V Convegno interdisciplinare 2017 di Fonte Avellana – ma pur mantenendone gli elementi principali, l’azione si è declinata nei nuovi ambienti con grande cura tecnica e la riuscita suggestiva e la forte partecipazione di pubblico ne hanno determinato una connotazione specific. Partendo dal dato individuale, Mona Lisa Tina si rivolge a una pluralità di altri corpi che non si sarebbero altrimenti mai uniti in comunione se non attraverso di lei. Come spesso nelle sue opere, i momenti col pubblico sono due, il primo dell’attesa, l’altro del coinvolgimento, mentre quello della mise-en-scène si configura come indagine esistenziale, che perde i riferimenti alla recitazione ed esplode nella realtà. E quest’ultimo elemento d’attenzione allo “specific” è certamente uno dei primi forniti al pubblico anche in tutte le proposte di Adiacenze.
Al termine de La tolleranza del corpo, in concomitanza con Arte Fiera, Daniela Tozzi e Amerigo Mariotti inaugureranno Click Clack, a cura di Marco Mancuso, personale dell’artista e regista Virgilio Villoresi. (Cristina Principale)
In home e in alto: Mona Lisa Tina, L’albero delle bugie, performance, 2017, foto Elisa D’Errico