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Si chiamava Antonio Ramos, aveva 29 anni, ed era stato incaricato da una comunità locale di Oakland, città a fianco di San Francisco affacciata sulla baia, di dipingere un murales “anti-violenza”, proprio in risposta alle turbolenze della città.
Ma a volte la realtà supera la fantasia, e Ramos è finito ucciso, forse proprio per colpa del dipinto, che stava realizzando in un sottopasso autostradale a West Oakland, dove l’artista stava lavorando. Secondo i media locali sarebbe scoppiato un alterco con un passante che avrebbe impugnato una pistola e scappato.
“Si tratta della cosa più insensata che potessimo immaginare. Qui ci sono persone giovani che cercano di fare qualcosa di positivo per la comunità, e accade questo”, ha ribadito in una nota il consigliere comunale Dan Kalb.
Il murale era stato commissionato da Healing Connection, gruppo che cerca di fermare la violenza da ispirare le persone con l’arte e l’educazione.
Oakland, invece, ha uno dei tassi di criminalità più alti negli Stati Uniti. L’omicidio di Ramos è stato il 71esimo nel 2015: 15 in più rispetto allo stesso periodo del 2014.