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L’annuncio è stato dato dalla nuova direttrice dei Musei Vaticani, Barbara Jatta, dopo la visita al deposito del Mibatc a Spoleto, dove sono custodite le opere lesionate dal sisma e dal quale sono stati prelevati alcuni pezzi, tra cui il pinnacolo con la croce della Basilica di San Benedetto (sopra).
Oltre 2mila opere sono qui: dai frammenti architettonici alle tele, alle tavole, alle sculture, ai reliquiari. Ora i Musei Vaticani, però, si accolleranno una parte della “spesa” per restaurare le bellezze colpite, offrendo la propria manodopera gratuitamente.
La Jatta, insieme alla Soprintendente per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria Marica Mercalli e all’Arcivescovo di Spoleto-Norcia, Renato Boccardo, ha scelto otto pezzi che una volta recuperati finiranno in una mostra con altre opere terremotate e restaurate dall’Istituto centrale di Roma e dall’Opificio delle pietre dure di Firenze. Sperando che un giorno possano tornano nelle loro dimore ufficiali, magari con qualche altro aiuto filantropico da parte del Vaticano.