Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Villa Sciarra sorge alle pendici del Gianicolo, delimitata dalle Mura omonime, e inserita in quelli che anticamente erano gli “Orti di Cesare”. La sua storia inizia nel Quattrocento; diviene un casino alla fine del 1500, poi fu acquistata da Antonio Barberini che ristrutturò completamente l’edificio insieme al verde circostante e dopo un breve passaggio alla famiglia Ottoboni, la villa fu di nuovo acquistata nel 1746 dai Barberini, e precisamente da Cornelia Costanza Barberini, moglie di Giulio Cesare Colonna di Sciarra e, dal 1902, arrivarono gli ultimi proprietari: George Wurts e la moglie Henriette Tower. Poi, dopo un rimodernamento nel 1932, poco altro. Ed oggi? Oggi è Villa Sciatta.
Nessun cambio di nome ufficiale, ma ci ha pensato Iginio De Luca, che in un “mini-blitz” ha affisso sul perimetro esterno delle mura di cinta dell’edificio la nuova targa.
“C’era una volta a Roma, nel quartiere di Monteverde vecchio, Villa Sciarra. Da molti anni questa villa è stata abbandonata a un lento e inesorabile degrado. Questo luogo rappresenta l’immagine e il simbolo di un’amministrazione comunale oramai abbrutita e impotente, che mostra sempre più le ferite dello sfascio civile in cui la Capitale – e l’Italia intera – sta lentamente annegando”, ha rivendicato l’artista.
Un piccolo pensiero, a pochi mesi dall’Inchino dedicato alle vicende italiane in relazione alla Costa Concordia, per un’altra “Grande Bellezza” che oggi ha un paio di nuove targhe, che ribattezzano il luogo con un nome più attuale e veritiero di quella che “fu” Villa Sciarra.
Bravissimo, Iginio de Luca! Non ne sbaglia una! Anche questo nuovo intervento mette in luce un’azione instancabile e personalissima di contro-comunicazione dal forte impegno civile, rinnovando il linguaggio dell’arte politica.