07 giugno 2017

Un viaggio nel genio di Caravaggio. Presentata la mostra a Palazzo Reale di Milano

 

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A Palazzo Marino, si è svolta la conferenza stampa per l’atteso evento culturale milanese dell’anno: la mostra “Dentro Caravaggio”, che avrà luogo a Palazzo Reale, dal 29 settembre 2017 (giorno di nascita del pittore!) al 28 gennaio 2018, promossa e prodotta dal Comune di Milano–Cultura, Palazzo Reale e MondoMostre Skira, in collaborazione con il MIBACT e la partnership con Fondazione Bracco e Bracco Imaging S.p.A. Il percorso espositivo è a cura di Rosella Vodret, Dirigente per la Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della Citta’ di Roma, con il supporto di un prestigioso comitato scientifico, capitanato dal curatore del Met, Keith Christiansen. 
Perché un’altra mostra su Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio? L’opera del pittore di origini milanesi, viene qui vista in una luce nuova. Infatti, si vogliono riunire per la prima volta in un’unica sede 18 tra i suoi capolavori, provenienti sia da musei e collezioni italiane, che estere. Sul nostro territorio, le opere provengono da Firenze, Roma e Napoli, mentre tra i più importanti prestiti oltre-confine spiccano la Sacra famiglia con San Giovannino dal Met di New York, Salomè con la testa del Battista della National Gallery londinese e San Girolamo del Museo Montserrat di Barcellona. 
Ma cosa ancor più curiosa è la portata innovativa legata all’uso di immagini radiografiche di ogni tela, che permette così al pubblico – per mezzo di un uso innovativo degli apparati multimediali – di capire in maniera più approfondita l’operato del maestro, analizzando il suo percorso creativo. Queste radiografie ci danno modo di dedurre delle importanti indagini diagnostiche e danno il via a nuove ricerche documentarie, che hanno portato alla rivisitazione della cronologia delle opere giovanili. Tramite al confronto di alcuni importanti documenti, provenienti dall’Archivio di Stato di Roma e di Siena, si è data una nuova scossa agli studi finora condotti sul celebre pittore. A seguito di un importante campagna di indagini diagnostiche sulle 22 opere romane – promossa dal MIBACT e condotta dal 2009 al 2012 in collaborazione con la Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Romano e con l’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro – sono affiorate una serie di immagini nascoste dagli strati di pittura, che sfata il mito che Caravaggio non usasse disegnare. Inoltre, faranno seguito nuove importanti indagini su tutte le opere in mostra, di cui – con un progetto congiunto che vede l’Università degli Studi di Milano-Bicocca e CNR – verrà proposta un’innovativa elaborazione grafica per rendere il tutto più leggibile al grande pubblico. 
Tuttavia, nonostante l’importanza di questi studi (probabilmente più apprezzabili da persone del settore?), questa grande arte, frutto di un genio profondo e tormentato, riesce a essere apprezzata comunque da tutti, riuscendo a comunicare a un livello universale, in un congiungimento di umanità e perfezione tecnica. (Micol Balaban
In home: Michelangelo Merisi da Caravaggio, San Girolamo penitente, 1605-1606, Museu de Montserrat, Barcellona. ©Museu de Montserrat, Barcellona. Foto di Daniel Rovira 
In alto: Michelangelo Merisi da Caravaggio, San Francesco in estasi, 1597, Wadsworth Atheneum Museum of Art, Hartford, CT. ©Wadsworth Atheneum Museum of Art, Hartford, CT. The Ella Gallup Sumner and Mary Catlin Sumner Collection Fund. Foto di Allen PhillipsWadsworth Atheneum

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