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Gli elementi che si estroflettono dalle pareti bianche della Galleria Monopoli suggeriscono una traccia organica, la sensazione di voler rimandare a qualcosa che, in un altro tempo o forse in un altro mondo, doveva essere vivo ed espressivo. Nello spazio di Milano, in occasione di “Animal Farm”, in apertura il 16 marzo, Giorgio Brina e Simone Novara presentano gli ultimi esiti di bn+, progetto di ricerca che i due artisti, rispettivamente classe 1993 e 1994, hanno intrapreso dal 2017.
La mostra è scandita da una fitta successione di trofei destrutturati, ‹‹Trofei decollati dove la formalizzazione artistica lascia ampio respiro all’immaginazione del fruitore nel quale si auspica riaffiorino memorie, luoghi e sensazioni di un’infanzia passata lasciata in un angolo per non essere deteriorata dal tempo. La mostra prende le sembianze di una grande e ricca sala regale dove ci si trova avvolti nelle innumerevoli spoglie che coprono le bianche pareti della galleria con un ritmo caotico ed esuberante››, spiega la curatrice, Valentina Muzi.
Realtà o rappresentazione? Ricordo o immaginazione? Come interpretare il mistero di tali forme, cosa raccontano queste geometrie tanto astratte quanto evidentemente materiche? ‹‹Nei trofei sono immortalati, differentemente da quanto si possa pensare, animali domestici, nella fattispecie quelli di una comune fattoria che, nel mondo des-autoriale di bn+, sono senza testa e lasciano in evidenza solo la sezione del collo. Gli innumerevoli lavori sono concepiti come un’opera unica, un’installazione immersiva ed esperienziale, con l’obiettivo di mettere in estremo contrasto il binomio di opulenza e fasto dei trofei con quello mnemonico innescato da scampoli di un mondo bucolico e armonico come quello della fattoria, evocato dagli animali››, continua Muzi.
La mostra sarà visitabile fino al 30 marzo.