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Da domani al 10 maggio i Giardini e l’Arsenale di Venezia ospiteranno il progetto artistico di Matteo Peretti. Samarcanda project si pone come un crocevia sulle strade dell’arte, proprio come l’antica città si collocava al centro della via della Seta, e si tradurrà per la Biennale in una serie di performance e installazioni. Per tutto il periodo della kermesse l’Isola della Certosa accoglierà inoltre l’opera dell’artista Volumes:Water, tra le finaliste selezionate per il Premio Arte Laguna. L’installazione è divisa in due parti: un cubo di due metri (foto sopra) composto da 292 cassette contenenti 1764 bottiglie, per un totale di 1323 litri di acqua minerale (il consumo medio annuale di una famiglia italiana di quattro persone), e un fusto industriale contenente 208 litri di acqua potabile (il consumo medio annuale di una famiglia di tre persone nelle Repubblica democratica del Congo). Il lavoro vuole riflettere sull’importanza dell’elemento acqua, fondamentale per la sopravvivenza della specie umana, come anche dell’intero pianeta.
Ma il lavoro di Peretti non si fermerà qui, il progetto infatti si inserirà anche nella doppia retrospettiva a cura di Gianluca Marziani dal titolo L’Ironia del Sapere (volume uno e volume due), che si svolgerà dal 27 giugno a Palazzo Collicola Arti Visive di Spoleto e dall’8 luglio al PAN di Napoli. Matteo Peretti realizza così una sorta di padiglione itinerante, con l’intento di creare nuovi scambi e sinergie. (Giulia Testa)