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ArtiJanus/ArtiJanas 2025: a Sassari, l’elogio dell’alterità, tra design e artigianato
Progetti e iniziative
di redazione
Il concetto di Alterità inteso come spazio di relazione tra il noto e l’ignoto, momento in cui ripensare l’identità come occasione di incontro. Questo il tema, sia culturale che programmatico, della terza edizione del festival ArtiJanus/ArtiJanas, dal 5 al 7 giugno 2025 negli spazi rigenerati dell’Ex-Ma.ter dell’Accademia di Belle Arti Mario Sironi di Sassari. Un progetto sperimentale che mette in dialogo artigianato, design e nuove generazioni, per riscoprire e reinventare il valore della differenza.
Promosso dalla Fondazione di Sardegna, con la direzione scientifica e artistica di Triennale Milano e Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte, in collaborazione con il Comune di Sassari, il festival porta nell’isola una riflessione che intreccia il sapere artigianale con i linguaggi del design, la memoria con l’idea del futuro.

ArtiJanus/ArtiJanas 2025: l’alterità per superare la rigidità
«Per questa terza edizione del Festival ArtiJanus/ArtiJanas abbiamo scelto di declinare il tema delle diseguaglianze in relazione a quello delle identità», ha affermato Stefano Boeri, Presidente di Triennale Milano. «La verità è che nasciamo diseguali. Tutti noi. Tra di noi. Non solo per i geni che ereditiamo, ma per la famiglia, il luogo, la parte del mondo in cui veniamo alla luce. Le diseguaglianze, le differenze segnano fin dall’inizio la vita, la vita di ciascuno di noi. A volte come risorse, a volte come catene. Possono agire come risorse da sfruttare nel corso della vita, come radici identitarie da modificare nel tempo, o come catene che ci impediscono di cambiare, lacci da cui liberarsi», continua Boeri. «Si potrebbe sostenere che le diseguaglianze, quando diventano condizioni di freno alle libere traiettorie di vita degli individui della nostra specie, sono la forma perversa e la versione negativa delle differenze che la geografia e la storia hanno determinato all’interno delle comunità umane».

In questo senso, allora, Alterità è anche un invito a superare la rigidità dei dualismi – tradizione / innovazione, sapere tecnico / creatività – per immaginare un orizzonte condiviso, fluido e plurale. «Con questa edizione, ArtiJanus/ArtiJanas continua a esplorare territori di confronto tra mondi diversi: il design e l’artigianato, il sapere esperto e quello nascente, la tradizione e le pratiche del futuro», ha spiegato Barbara Cadeddu, coordinatrice scientifica del progetto. «Alterità è un invito ad ampliare lo sguardo, ad accogliere l’altro come fonte di arricchimento reciproco, nel segno della cultura del progetto».

Workshop, incontri, spettacoli: la differenza come pratica
Il festival si configura come una vera piattaforma di scambio. Nei tre giorni si alterneranno mostre, installazioni, performance e workshop gratuiti (su prenotazione), che vedono protagonisti artigiani sardi, studenti, designer e curatori di generazioni e provenienze diverse.
A inaugurare ArtiJanus/ArtiJanas 2025, oggi, 5 giugno, alle ore 18, sarà una conversazione tra Inga Sempé, designer francese dalla poetica eccentrica e raffinata, e Marco Sammicheli, direttore del Museo del Design Italiano di Triennale Milano. Un dialogo sull’identità del progetto come pratica quotidiana che plasma comportamenti, oggetti e relazioni.
Significative le collaborazioni attivate con istituzioni accademiche e formative come il Politecnico di Milano, il DADU di Alghero – Dipartimento di Architettura, Design e Urbanistica dell’Università di Sassari – e l’Accademia Mario Sironi, che accoglie il festival nei rinnovati spazi dell’ex Mattatoio e partecipa attivamente alla costruzione del programma.

Tra gli ospiti, Annalisa Metta, esperta di architettura del paesaggio, Rita Elvira Adamo, fondatrice del collettivo La Rivoluzione delle Seppie, Veronica Caprino di Fosbury Architecture, Paola Serrittu di LandWorks, oltre a docenti e ricercatori come Nicolò Ceccarelli, Susanna Testa, Sara Vignoli, Vittoria Soddu e Giorgia Cadeddu.
L’alterità si fa anche esperienza sensoriale. Questa sera alle 20 andrà in scena TUMBARINOS IN DUB, performance inedita che unisce le sonorità elettroniche di Arrogalla ai ritmi arcaici dei Tumbarinos de Gavoi, simbolo del patrimonio sonoro della Barbagia, in collaborazione con CEDAC Sardegna. Il 6 giugno, invece, sarà la volta di Pictures of You, live musicale di Mauro Ermanno Giovanardi di La Crus, con letture di Chiara Buratti, tratte dai testi di Massimo Cotto, storica voce di Virgin Radio.
Per il programma completo, si può cliccare qui.














