09 luglio 2025

L’artista Wael Shawky sarà il direttore della nuova Art Basel Qatar: così nasce una fiera senza stand

di

Sarà l’artista egiziano Wael Shawky il direttore artistico della prima edizione di Art Basel Qatar a Doha: ci si prepara a una fiera innovativa, diffusa e dalla forte impostazione curatoriale

M7 in Doha, courtesy of Art Basel

Art Basel punta su Doha per rilanciare il concetto stesso di fiera d’arte e, per la sua prima edizione in Qatar, in programma dal 5 al 7 febbraio 2026 – con Preview il 3 e 4 -, ha annunciato un format inedito che abbandona gli stand fieristici a favore di una esposizione tematica diffusa e dal taglio curatoriale: a dirigerla sarà Wael Shawkyartista egiziano tra i più stimati della scena internazionale.

Le gallerie internazionali invitate presenteranno infatti solo show in dialogo con un tema centrale, concepito dalla direzione artistica di Shawky: Becoming – “Diventando”, è il titolo, una meditazione sulle trasformazioni identitarie, sociali e simboliche dell’umanità, con un focus sulla complessità del Golfo come territorio in continua riscrittura.

Wael Shawky, un artista alla guida di Art Basel Qatar

Nato ad Alessandria d’Egitto nel 1971, Shawky è noto per le sue opere filmiche, per le performance e le installazioni che intrecciano mitologia, storia e critica postcoloniale. Rappresentante dell’Egitto alla Biennale di Venezia 2024 con Drama 1882, ha esposto nei più importanti musei del mondo, dalla Tate Modern di Londra al MoMA PS1 di New York, fino al Kunsthaus Bregenz e, in Italia, al Castello di Rivoli.

Wael Shawky

A Doha, Shawky è anche Direttore dello spazio di residenze promosso da Qatar Museums, la Doha Fire Station, dove ha lanciato un innovativo programma intensivo di formazione per giovani artisti. Per Art Basel Qatar curerà l’intero impianto tematico e selezionerà le gallerie insieme a Vincenzo de Bellis, Chief Artistic Officer di Art Basel, e a un comitato composto da figure di rilievo del mercato globale, che annovera: Lorenzo Fiaschi, Galleria Continua (San Gimignano, Pechino, L’Avana, Boissy-leChâtel, Parigi, Roma, Dubai, San Paolo); Shireen Gandhy, Chemould Prescott Road (Mumbai); Daniela Gareh, White Cube (Londra, Hong Kong, New York, Parigi, Seoul); Mohammed Hafiz, Athr Gallery (Jeddah, Al Ula, Riyadh); Sunny Rahbar, The Third Line (Dubai); Gordon VeneKlasen, Michael Werner Gallery (New York, Atene, Berlino, Los Angeles, Londra).

«È un privilegio collaborare con Art Basel a questo nuovo e innovativo format. L’opportunità di esplorare pratiche artistiche provenienti da tutta la regione MENA e oltre, in un contesto che valorizza la ricerca, la narrazione e la sperimentazione, è estremamente significativa per me. Non vedo l’ora di collaborare con gallerie e artisti per contribuire a dare forma a una piattaforma che parli della complessità e della ricchezza della regione, pur mantenendo una rilevanza globale», ha dichiarato Shawky.

Un nuovo modello di esperienza fieristica

L’esposizione si svilupperà all’interno del centro creativo M7 e del Design District di Doha, coinvolgendo anche spazi pubblici nella zona culturale di Msheireb. Si tratterà quindi di una mostra collettiva a tema, che intende spostare il baricentro sull’esperienza, rendendo il visitatore parte di una narrazione visiva e concettuale.

National Museum of Qatar, Courtesy of Art Basel

Con questa scelta, Art Basel – la cui società madre MCH Group collaborerà con i partner QSI – Qatar Sports Investments e QC+ – sembra voler scommettere su un nuovo paradigma fieristico, in un contesto peculiare come quello del Golfo, in cui le politiche culturali si stanno facendo sempre più strategiche e che, d’altra parte, presenta delle differenze sostanziali con l’occidente.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui