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Hauser & Wirth e Société, una nuova super collaborazione a Berlino
Arte contemporanea
di redazione
Grandi gallerie si uniscono: succede a Berlino, per un nuovo e ambizioso progetto espositivo che vede per la prima volta Hauser & Wirth attivare un’iniziativa congiunta a Berlino, in collaborazione con la galleria tedesca Société. La mostra collettiva, intitolata States of Being, in programma dall’11 settembre al primo novembre 2025, si svolgerà sui due piani dello spazio situato nella zona ovest della città e si inserirà nel calendario della Berlin Art Week. In esposizione, una serie di opere di 30 artisti e artiste, dal video alla scultura, dalla pittura digitale alla performance.
Tra gli autori coinvolti, voci emergenti e figure storiche, come Nairy Baghramian, Darren Bader, Phyllida Barlow, Louise Bourgeois, Tina Braegger, Trisha Baga, Lee Bul, Petra Cortright, Berlinde De Bruyckere, Salim Green, Camille Henrot, Rashid Johnson, Lee Lozano, Glenn Ligon, Conny Maier, Jeanette Mundt, Wynnie Mynerva, Kaspar Müller, Thomas J Price, Pipilotti Rist, Mika Rottenberg, Bunny Rogers, George Rouy, Cindy Sherman, Marianna Simnett, Avery Singer, Timur Si-Qin, Alina Szapocznikow, Anh Trần e Lu Yang.
Non è comunque la prima volta che Berlino ospita una collaborazione di alto profilo tra gallerie. Alcuni mesi fa, a gennaio 2025, Pace Gallery annunciava l’apertura di una nuova sede nel vivace quartiere di Schöneberg, in una ex stazione di servizio modernista degli anni ’50, riconvertita in spazio espositivo. Per l’inaugurazione, a maggio, è stata presentata una collettiva organizzata insieme alla Galerie Judin.
Due gallerie, una visione condivisa
Nata dall’amicizia e dal dialogo di lungo corso tra Marc Payot, presidente di Hauser & Wirth, e Daniel Wichelhaus, fondatore e CEO di Société, la mostra di Berlino rappresenta un gesto collaborativo che rispecchia una tendenza: quella di reinterpretare le logiche competitive per attivare piattaforme condivise tra soggetti con visioni affini. «Daniel e io abbiamo parlato a lungo di questo progetto. Berlino ci è sembrato il luogo giusto per iniziare», ha dichiarato Payot ad Artnet.
Come ha aggiunto Wichelhaus, States of Being è frutto di una «Passione condivisa per l’eccellenza e per la costruzione di relazioni durature con artisti e archivi», in sintonia con lo spirito sperimentale e inclusivo che caratterizza Berlino, città «Dove oggi si registra un rinnovato fermento tra i collezionisti under 50 e un nuovo interesse locale verso la produzione artistica contemporanea»

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Berlino torna a contare
Il progetto arriva in un momento significativo per la scena berlinese, dopo anni in cui la città, pur essendo centrale nella produzione culturale, faticava a consolidare un mercato stabile. Il recente taglio dell’IVA dal 19% al 7% per le opere d’arte – manovra messa in atto da poco anche in Italia – ha favorito una ripresa economica, mentre il crescente successo del Gallery Weekend e della Berlin Art Week (di cui scrivevamo anche qui) confermano una rinnovata centralità della capitale tedesca anche nel sistema dell’arte più consolidato, oltre alla sua ben nota riconoscibilità nei settori più sperimentali.














