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La Grande Brera come hub culturale: un anno di mostre dal Rinascimento ai ledwall
Progetti e iniziative
di redazione
La Grande Brera si prepara ad aprire una nuova stagione espositiva milanese per la fine del 2025 e la prima metà del 2026, confermando la sua vocazione di polo culturale diffuso, capace di intrecciare arti visive, ricerca bibliografica e linguaggi digitali.
«Si sta per inaugurare una nuova stagione espositiva in cui la Grande Brera si presenta come un hub culturale, con proposte di straordinario valore e qualità», ha dichiarato Angelo Crespi, Direttore Generale Pinacoteca di Brera e Biblioteca Nazionale Braidense. «La Pinacoteca di Brera, Palazzo Citterio e la Biblioteca Nazionale Braidense sono anime diverse che compongono il complesso della Grande Brera, un luogo unico destinato ad accogliere mostre e iniziative, pensate per soddisfare le curiosità di un pubblico il più possibile eterogeneo».
Pinacoteca di Brera: l’enigmatico Giovanni Agostino da Lodi in mostra
Il palinsesto, che si svilupperà tra l’autunno 2025 e l’estate 2026, traccerà un filo rosso tra arte antica e contemporanea, dalla sperimentazione digitale e alle esposizioni bibliografiche, tra mostre monografiche, rassegne interdisciplinari e installazioni site specific.
Dal 14 maggio al 30 agosto 2026, la Pinacoteca dedicherà, per la prima volta, una mostra monografica a Giovanni Agostino da Lodi, pittore attivo tra Quattrocento e Cinquecento, che condivise il suo percorso con figure come Bramantino e Leonardo a Milano, Giovanni Bellini e Giorgione a Venezia. La sua cifra personale si distingue per un linguaggio originale e per l’attenzione costante alla natura e al paesaggio, resi attraverso notazioni aspre e dense di tensione. Lo stile, subito riconoscibile per la sua vena stravagante e anticlassica, emerge con evidenza in molte delle sue opere, nelle quali introduce anche arditi esperimenti prospettici e soluzioni innovative.

L’esposizione, curata da Maria Cristina Passoni e Cristina Quattrini, presenterà opere provenienti da importanti musei italiani e stranieri, ricostruendo la vicenda di un autore ancora enigmatico, che la critica ottocentesca riferiva sotto lo pseudonimo di Pseudo-Boccaccino e che oggi risulta centrale per comprendere la temperie artistica e culturale dell’epoca.
Palazzo Citterio: dal Novecento ai linguaggi digitali
Ad aprire la stagione sarà la retrospettiva dedicata a Bice Lazzari (16 ottobre 2025 – 7 gennaio 2026), che presenterà oltre 110 opere, dalle sperimentazioni decorative degli anni Trenta fino agli austeri lavori minimalisti degli anni Settanta. L’esposizione, curata da Renato Miracco con l’Archivio Bice Lazzari e la GNAMC di Roma, raccoglierà prestiti da istituzioni prestigiose, tra cui la Phillips Collection di Washington e il Guggenheim di New York.
Subito dopo, dal 30 ottobre 2025 al 18 gennaio 2026, la Sala Stirling accoglierà Nobu at Elba Redux, installazione di Giovanni Frangi composta da quattro grandi tele per un totale di 40 metri e 20 sculture in gommapiuma bruciata, illuminate ciclicamente. L’opera, già presentata a Villa Panza 20 anni fa, sarà riallestita da Francesco Librizzi per valorizzarne il rapporto con lo spazio di Palazzo Citterio.

Il 2026 proseguirà con progetti dedicati a figure di spicco della scena italiana e internazionale. Dal 30 gennaio al 26 luglio sarà protagonista Giovanni Gastel, con una retrospettiva che attraversa tutta la sua carriera fotografica, dalle prime copertine alle campagne pubblicitarie, fino ai celebri ritratti e agli still life.
Nell’ambito del progetto diffuso Metafisica & Metafisiche, curato da Vincenzo Trione, Palazzo Citterio ospiterà un’opera di William Kentridge, realizzata in dialogo con la lezione di Giorgio Morandi, mentre tra maggio e luglio sarà la volta di Mimmo Paladino, che presenterà integralmente i celebri Dormienti, 30 figure monumentali accompagnate da sculture di coccodrilli, nella cornice della Sala Stirling.
Parallelamente, il grande ledwall al piano terra ospiterà gli interventi di Quayola, Strata #1 (18 settembre 2025 – 11 gennaio 2026), un’elaborazione algoritmica della volta della Chiesa del Gesù a Roma, e di Debora Hirsch, Vanishing Trees (gennaio – aprile 2026), progetto che reinterpreta attraverso intelligenza artificiale tre alberi a rischio estinzione custoditi all’Orto Botanico di Brera.

Infine, il Tempietto progettato da Mario Cucinella ospiterà Candy Eaters di Alice Zanin (novembre 2025 – febbraio 2026), installazione che trasforma lo spazio in una voliera popolata da spatole rosate in cartapesta, simbolo della biodiversità e della sua fragilità.
La Biblioteca Nazionale Braidense: bijoux, Cina, Pasolini, Eco
Alla Biblioteca Nazionale Braidense, dal 10 ottobre 2025 apre Costume Jewelry, una selezione di gioielli non preziosi provenienti dalla collezione di Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, accompagnata da un volume edito da TASCHEN. A seguire, la mostra dedicata a Edoarda Masi, sinologa e bibliotecaria della Braidense, ricostruirà il suo straordinario lavoro di traduzione e studio della cultura cinese (novembre 2025 – gennaio 2026).

Nel 2026 la Braidense proporrà un inedito confronto tra Pier Paolo Pasolini e Yukio Mishima (gennaio – marzo) e un omaggio a Umberto Eco (aprile – giugno), a dieci anni dalla scomparsa.














