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Uno dei ritratti a figura intera più raffinati mai realizzati da Gustav Klimt. Rappresenta la giovane Elisabeth Lederer, proviene dalla Leonard A. Lauder Collection e non aveva mai incrociato lo sguardo delle salesroom. Adesso, la notizia: andrà in vendita quest’autunno, da Sotheby’s, con una stima che supera i $ 150 milioni. «Incarna l’estetica dell’epoca d’oro viennese», rivela Helena Newman, Chairman of Impressionist & Modern Art Worldwide, Sotheby’s, «in cui giovinezza, bellezza, colore e ornamento si fondono in uno straordinario ritratto modernista». A mani basse, un record d’asta annunciato per il pittore austriaco, ma anche una delle opere più costose transitate dai tempi della leggendaria Paul Allen Collection, nel 2022. Ed è in bella compagnia. A completare il ritratto, anche due paesaggi in formato quadrato, sempre di Klimt: sono Blumenwiese, un mosaico di fiori selvatici del 1908 (stima oltre gli $ 80 milioni), e Waldhag bei Unterach am Attersee, anno 1916 (stima oltre i $ 70 milioni). Tutti pronti a sfidare il martello di Sotheby’s, il 18 novembre, tra i grattacieli elettrici di New York.
Correva l’anno 1966 quando Leonard A. Lauder, Presidente emerito di Estée Lauder, scomparso lo scorso giugno, fece il suo primo importante acquisto d’arte: era un collage del dadaista Kurt Schwitters, avveniva da Sotheby’s Parke Bernet. Da allora, Lauder diede il via a una collezione di arte cubista straordinaria: fu il suo lascito di ottantanove opere, anni dopo, a trasformare il patrimonio moderno del Metropolitan Museum. Mentre nel 2008, la sua donazione di $ 131 milioni al Whitney Museum of American Art – la più grande donazione singola nella storia del Whitney – ha sostenuto il trasferimento dell’istituzione nella sua sede centrale. «Leonard A. Lauder», dichiara Charles F. Stewart, Sotheby’s Chief Executive Officer, «sarà a lungo ricordato come un incredibile mecenate con una passione per il collezionismo che spazia in tutte le epoche, le tecniche e i generi artistici, e per aver trasformato il Whitney Museum e il Metropolitan Museum con la sua visione e generosità». Fra due mesi esatti, Sotheby’s metterà all’incanto il nucleo della sua collezione privata, in una evening sale indipendente di ventiquattro lotti con un incasso previsto di oltre $ 400 milioni. A partire dal capolavoro di Klimt.
«I mesi passarono realizzando disegni in varie posizioni», ha ricordato Elisabeth Lederer, soggetto del ritratto da record e figlia dell’industriale August Lederer e di sua moglie Serena – che, a partire dai primi anni ’90 dell’Ottocento, si erano affermati come i più importanti mecenati di Klimt. «Lo zio [Klimt] imprecava e imprecava; era un vero piacere ascoltarlo. Più volte gettò via la matita e disse che non si dovrebbero mai dipingere persone troppo vicine». Non era mai soddisfatto di quel lavoro. E l’intero progetto, eseguito tra il 1914 e il 1916, sarebbe durato anche più a lungo, se un giorno sua madre non avesse perso la pazienza: «Afferrò il quadro, lo caricò in macchina e lo rapì». Fu negli anni del nazismo che Elisabeth, di famiglia ebrea, sostenne che Klimt, “di sangue tedesco”, fosse suo padre. Si salvò. Fu negli stessi anni che Porträt der Elisabeth Lederer fu confiscato dalla Zentralstelle für Denkmalschutz e restituito agli eredi Lederer solo dopo la guerra, nel 1946. Quasi un secolo più tardi, quel ritratto iconico è destinato a sorpassare il traguardo di Dame mit Fächer ($ 108,8 milioni, Sotheby’s 2023)
Non solo Klimt. Ci saranno sei sculture di Henri Matisse a debuttare al Breuer Building, la nuovissima sede di Sotheby’s su Madison Avenue. E ancora lavori milionari di Edvard Munch, Pablo Picasso, Agnes Martin, Claes Oldenberg, Coosje van Bruggen. Il mercato, a novembre, si risveglia dal torpore.

















