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Lifeweave: Emilio Vavarella intreccia DNA e tessuti in arazzi coloratissimi
Progetti e iniziative
di redazione
Un arazzo che racconta chi siamo, anzi, che nasce da ciò che siamo: il nostro DNA. È questa l’idea alla base di Lifeweave, il nuovo progetto di Emilio Vavarella: si tratta di un’opera-azienda, una piattaforma che permette a chiunque di trasformare il proprio codice genetico in un tessuto Jacquard, un manufatto artistico certificato, unico e irripetibile.

«Ho iniziato a lavorare a questa idea subito dopo aver aderito al programma di residenza artistica del Broad Institute del MIT e di Harvard», ha raccontato Emilio Vavarella. «Cercavo modi per rappresentare l’aspetto più intimo e unico di una persona e ho iniziato a pensare al DNA come a un mezzo artistico. Nel 2020, con il supporto del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, ho trasformato il mio genoma in un grande arazzo, ora nella collezione del Museo d’Arte Moderna di Bologna. Il mio passo successivo era chiaro: permettere a chiunque di trasformare il proprio DNA in opere d’arte con cui vivere o da regalare a una persona speciale».

La sequenza del DNA e la trama del tessuto condividono una proprietà significativa: a differenza di quanto accade con media come la pittura, la fotografia o la scrittura, le loro strutture materiali non fungono da supporto per le informazioni successivamente applicate su di esse. Struttura e informazione, tanto nei tessuti quanto nel DNA, coincidono. Gli arazzi Lifeweave non “rappresentano” informazioni, come i pigmenti o la grafite sulla carta, ma le incarnano e le presentano in un’omologia unica tra forma e contenuto.

Lifeweave propone dunque un ritorno alla materialità con un significato radicalmente personale. Ognuno può ordinare il proprio arazzo tramite la piattaforma online, inviare un campione di saliva e ricevere a casa un tessuto unico, con tanto di certificato di autenticità digitale e, se richiesto, l’accesso ai dati genetici grezzi.

I motivi del tessuto, disponibili in due stili – Mathesis (geometrico) e Floral (botanico) – derivano direttamente dalla sequenza genetica, mentre un codice a colori intrecciato nel tessuto funge da firma unica del genoma rappresentato.














