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Un nuovo hotel d’arte apre a Roma, in dialogo tra Oriente e Dolce Vita
Progetti e iniziative
di redazione
Un nuovo capitolo dell’hospitality di lusso si apre a Roma. La scorsa settimana è stato inaugurato in via Veneto, leggendaria via della Dolce Vita romana, in un edificio di fine Ottocento dove un tempo sorgeva il Grand Hotel, il Nobu Hotel Roma, primo indirizzo italiano della celebre catena fondata da Nobu Matsuhisa, Robert De Niro e Meir Teper. Il progetto di ristrutturazione, firmato Rockwell Group e con un investimento di 135 milioni di dollari, reinterpreta l’eleganza storica della capitale, fondendo la sobrietà zen del design giapponese con l’estetica caratteristica del gusto romano. Su sei piani, tra oltre cento camere e suite, spazi per eventi, spa e un rooftop con vista, l’hotel si fa espressione di un dialogo tra Oriente e Occidente, tra artigianalità e minimalismo, anche grazie attraverso l’arte.
In questa visione si inserisce il lavoro di Valeria Molaioli, chiamata a realizzare le 165 opere originali che arricchiscono le camere del Nobu Roma. Romana, formatasi all’Accademia di Belle Arti e cresciuta nella fucina del Pastificio Cerere – dove fu allieva di Nunzio dopo un periodo nello studio di Alberto Burri – Molaioli ha sviluppato una ricerca che unisce materia e spiritualità, natura e linguaggio. La sua è una pittura di gesti e assorbimenti, dove il colore, applicato con la tecnica dei kenji appresa a Shanghai, diventa scrittura simbolica e rituale.

Per il Nobu Roma, Molaioli ha creato opere uniche per ciascun ambiente, combinando pigmenti orientali e pennelli artigianali cinesi in un processo meditativo che intreccia la velocità del segno a un dripping controllato. Le tele evocano paesaggi interiori dove convivono la sintesi grafica di Roy Lichtenstein e le onde dinamiche di Hokusai, in una costellazione di segni sospesi tra Oriente e Pop. Una selezione di lavori della serie Nobu Series sarà presentata ad Arte in Nuvola 2025, presso la galleria Arthotel di Alessia Bennani.

Durante l’inaugurazione, una cerimonia del sakè e la proiezione del cult C’era una volta in America hanno suggellato un weekend italo-americano all’insegna del dialogo culturale. L’artista ha inoltre realizzato tre opere in tiratura limitata donate come omaggio ai portierati, simbolo di un incontro tra ospitalità e arte.

Il ristorante Nobu, progettato da Rocco Bellanova con ANVI Design e Antonacci Falegnamerie, completa la visione con le opere dell’artista, installate come parte integrante dell’architettura. Qui lo chef Matsuhisa proporrà i suoi piatti iconici, dal Black Cod Miso alla ricciola con jalapeño, in un ambiente che celebra l’incontro tra estetica e gusto, tradizione e innovazione.













