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Chissà come commenterà la notizia la nostra Anita Pepe, che su Exibart.onpaper n° 29 scrisse una lunga riflessione proprio sul concetto di gggioventù (sic) nel mondo dell’arte italiano. Pare che una delle prime preoccupazioni di Francesco Rutelli – neoministro dei Beni Culturali – sarà quella di dare una rifrescata ai ranghi ministeriali. Affidandosi per l’appunto al contributo – in alcuni ruoli chiave – di giovani e rampanti esperti. Stando a quanto anticipato dal settimanale Il Mondo, il ministro potrebbe affidare le competenze relative all’arte contemporanea al trentaduenne Giuliano da Empoli, già direttore dell’Archivio Storico della Biennale di Venezia ed attuale amministratore delegato dell’editore Marsilio (gruppo RCS libri). Il trentaseienne Giuseppe Busia, attuale presidente della Società Finanziaria Regionale della Sardegna, andrebbe invece ad occuparsi degli aspetti economici del ministero, oltre che del FUS, il Fondo Unico dello Spettacolo. L’impeto nuovista non si estenderebbe tuttavia alla carica più influente del ministero, quella di Presidente del Consiglio Superiore dei Beni Culturali, per la quale il nome che circola è quello di Salvatore Settis, Rettore della Scuola Normale di Pisa con un passato da direttore del Getty Center di Los Angeles.
[exibart]










e allora? pensate che l’arte italiana faccia un salto in avanti……non so come quella inglese di inizio anni 90?
giovani ma già vecchi.
“Voglio proprio vedere questo dove vuole arrivare…” (Antonio de Curtis)
Me ne sono andato dall’Italia. Grazie a Dio!! Tenetevi i vostri dirigenti politici, rispecchiano bene la gente…inconcludenti!
NO COMMENT…
dei giovani! bravo rutelli…