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La statua bianca è in un’alta nicchia nell’antico muro che chiude la corte della Galleria Civica d’Arte Contemporanea di Trento: l’ha posizionata lì Stefano Cagol aiutato da un collezionista, Dario Ghidoni, mentre il direttore Cavallucci era ancora nel suo ufficio: non immaginava, non approvava. Perché a Trento la Chiesa ha ancora una grande “influenza”. Ma la madonnina è stata collocata nel pomeriggio di giovedì scorso e la sera Cagol ha proiettato il video dell’azione come parte centrale del progetto In Art we trust con cui ha inaugurato la serie di eventi dell’ormai consueta versione estiva come laboratorio della galleria. Nell’indagine sui fenomeni d’influenza, sull’esercizio del potere, sugli oggetti di culto della società attuale – come le bandiere e gli inni che in questi giorni di mondiali sono estremamente in voga – Cagol è arrivato ad utilizzare i meccanismi stessi del culto per antonomasia, un suo simbolo, una sua icona. Ad interagire nel progetto c’era l’intervento sonoro di Agostino Carollo.
In Art we trust
Progetto di Stefano Cagol
Galleria Civica di Arte Contemporanea di Trento
Via Belenzani 46 – Trento
0461-986138 – info@galleriacivica.it
[exibart]










Peccato per il direttore della Civica di Trento che non ha capito ancora nulla della Chiesa ma che viaggia solo a luoghi comuni.
E peccato per Cagol che utilizza qualcosa che non conosce a scopo artistico? Sembra più a scopo pubblicitario?
Un po’ troppo facile utilizzara la Madonna… perchè non prova ad utilizzare un bel simbolo islamico… chessò, un ritrattino di Maometto o una bella pagina coranica?
Magari il nostro caro direttore questa volta potrebbe apprezzare!!
E vediamo se apprezzano anche i mussulmani…
uno normale:troppo normale ..