-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- Servizi
- Sezioni
- container colonna1
Lui è alto ben 92 metri, se ne sta all’Ostiense, affacciato su quell’unica fetta di post-industrialesimo che una città burocratica come Roma può vantare. Lui è un gazometro, anzi è il Gazometro. Con la gi maiuscola in quanto più alto d’Europa nel suo genere.
Irraggiungibile di giorno (sta in una vasta area da bonificare di proprietà dell’Eni – Italgas), perso nelle tenebre di sera, il gigante di ferro si è ritrovato ad essere il simbolo indiscusso della più riuscita delle Notti Bianche. Grazie ad un complesso sistema di fibre luminose, Angelo Bonello, direttore della compagnia teatrale Kitonb che in questi giorni sotto al monumento sta svolgendo le sue rappresentazioni, ha trasformato il cilindro di metallo in un formidabile segno contemporaneo nell’immutabile skyline capitolino.
Le ultime uscite di Walter Veltroni ci erano piaciute poco –a partire dalla bonomia sui taxi…-, ma essendo venuti a conoscenza della volontà del sindaco di non spengere il Luxometro (questo il titolo dell’intervello di Bonello che dovrebbe durare sino al 16 settembre) possiamo solo appoggiarne convintamente l’iniziativa. Il Luxometro è bello, bellissimo e ne il Comune ne l’Eni (che ha sponsorizzato l’accensione) si possono prendere ormai la responsabilità di far tornare nelle tenebre l’archeologia industriale romana. Fiat lux!
[exibart]










atteggiamento e notizia insensati. ricordiamo che all’interno della zona così ben rilanciata i 4 enormi capannoni con le strutture industriali più evidenti alla base del gasometro sono stati affidati per 100 anni ai pompieri (utilissimo allenarli al centro della città) e ristrutturati in modalità gres porcellanato a terra che neanche il bagnetto di servizio di mia nonna. piuttosto che luxometro perchè non chiamarlo specchiettone per le allodolone?
A coso, ma chi sei un tassinaro? Evvia Luzometro
bellissimo così fluorescente, chiude il centro a sud
al cospetto la teca dell’ara pacis pare vecchia come er cucco
Nonvi dovete azzardà a spengerlo. Veltroni fatti perdonare di non avermi fatto trovare un tassì domenica sera. CHEINCUBO
stupendo! venerdi sera ero alla prima di “Edipo a Colono” al teatro India ed uscendo abbiamo assistito all’accensione del Luxometro! spettacolare, magnifico, ho ascoltato solo commenti estasiati. Walter non lo spegnere!
Complimenti all’artista Angelo Bonello!!