-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- Servizi
- Sezioni
- container colonna1
Che la Notte Bianca romana sia stato un successo nessuno lo mette in dubbio, anzi. Un successo che legittima le dichiarazioni soddisfatte degli organizzatori. Come quelle rilasciate al Messaggero dall’assessore Gianni Borgna e dal neopresidente della società municipalizzata Zètema Silvio Di Francia che tuttavia in certi passaggi paiono eccessive e meritevoli di una riflessione. Come quando snocciolano – ed è Borgna a parlare – il lungo elenco di appuntamenti culturali che hanno contribuito a rialzare il profilo culturale della capitale, una mitragliata che va da Enzimi a Le vie dei Festival, al Festival Uto Ughi per Roma, Esplor-azioni, Romaeuropa festival, I luoghi della memoria, gli omaggi a Luchino Visconti, Roberto Rossellini, Mario Soldati, il V Salone del libro storico, la Fiera della piccola e media editoria, il festival della scienza, quello della filosofia. E molto altro, in un lungo elenco che rischia di puntare troppo sulla quantità. Rischiando di risvegliare i fantasmi, che credevamo sopiti, dell’”effimero romano” di Nicolini. O come quando Di Francia arriva a vagheggiare che ” la capitale si cimentasse, come avviene a Bologna e all’estero, in una grande Mostra mercato di arte contemporanea, magari nell’area della nuova Fiera di Roma “. Come se una fiera come quella presieduta a Bologna da Luca Cordero di Montezemolo fosse qualcosa che si crea a tavolino, gestibile da un’amministrazione comunale. Come se non richiedesse indagini di mercato, piani finanziari, professionisti qualificati, e soprattutto condizioni “ambientali” favorevoli (leggasi: collezionismo). Un approccio programmatico, come quello che pare di cogliere nella fiera Roma – the road to contemporary art, prevista per il prossimo aprile, ma ignorata dai citati elenchi. Un evento – quasi l’unico a Roma – non organizzato da Zetema…
articoli correlati
Su Exibart l’anticipazione della nuova fiera a Roma
link correlati
www.zetema.it
[exibart]










invidiosi? Trasferitevi a Roma, magari vi passa,chissà….
Si puó fare arte in qualsiasi modo e da qualsiasi parte. Per fare una fiera d’arte oggi non ci vuole niente (a parte denaro e del buon personale), lo dimostrano le decine e decine di fiere internazionali del settore che nascono in giro per il mondo. Una fiera d’arte a Roma poi garantirebbe (per ovvie ragioni) una quantitá impressionante di presenze (io direi che si “scannerebero” per partecipare). In ogni caso porterebbe un gran bene alla cittá, come avvicinare gli imprenditori locali al collezionismo, e creare interesse nel pubblico. Sinceramente pensavo fosse nell’aria giá molti mesi fa. Vedremo…
Un’importante fiera d’arte contemporanea a Roma sarebbe auspicabile.
Sarebbe auspicabile un’Arte Fiera A Roma!Roma è una citta fantastica ,avrebbe un successo incredibile.Perchè la capitale ed altre città italiane(centro/sud) dovrebbero privarsi di una fiera?
a Roma c’è il papa.c’è la rai, c’è il presidente della repubblica ci sono i politici , che cazzo volete anche la fiera?
La fiera di Roma é giá una certezza. Anzi, ne vedrete delle belle… Aprile 2007 sta arrivando!