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Rivoluzione in casa Domus, la storica rivista internazionale di architettura e design fondata da Gio Ponti nel 1928. Stando a quanto anticipato da Repubblica, Giovanna Mazzocchi – editrice di Domus e figlia di quel Gianni Mazzocchi che nel 1929 la rilevò da Ponti – non sarebbe intenzionata a rinnovare il contratto al direttore Stefano Boeri, in scadenza alla fine dei canonici tre anni, ed al suo posto avrebbe già ingaggiato l’architetto vicentino Flavio Albanese. Per la rivista – scrive il quotidiano – “si annuncia un radicale cambio di rotta («brand extention» la definisce l’editrice): dall’impostazione interdisciplinare, geopolitica e sociologica di Boeri (evidente già nella sua prima copertina, con la gigantografia dell’occupazione studentesca della Triennale nel 1968) a quella, prevedibilmente più sensibile all’interior design e alle nuove tendenze della moda, di Albanese”. L’editore avrebbe comunque chiesto a Boeri di rimanere in sella fino al Salone del Mobile di Milano, per cui il primo numero firmato Albanese dovrebbe essere quello di maggio.
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[exibart]












è fatta. siamo alla frutta.
ma che peccato. addio.
spero che il suo importante lavoro di contaminazione e ricerca venga affidato a mani capaci, complimenti.
non si comprende il motivo
mah… già in Italia non esiste adesso alcuna rivista di architettura che sia appena sopra la sufficienza… se poi le cose vanno sempre più verso la moda (intesa anche come omologazione), non ci rimane nemmeno la frutta!
mi abbonerò ad abitare