19 gennaio 2009

Carolyn Christov-Bakargiev a documenta 13, la Germania dice la sua

 

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La Christov-Bakargiev sulla copertina del magazine
Non crediate che in Germania non se ne parli. Carolyn Christov-Bakargiev, nominata “künstlerische Leiterin” – direttrice artistica – della prossima documenta di Kassel (2012), campeggia sulla prima pagina del numero di gennaio del notissimo mensile d’arte tedesco Kunst Zeitung. Tiratura di duecentomila copie e una distribuzione capillare nei luoghi deputati. Eccola, dunque: una foto a mezza pagina che arriva a sovrapporsi al nome della testata e due brevi articoli sotto il titolo “Molto vicina agli artisti”. Nel primo, a tracciarne un profilo è Robert Fleck, curatore di Manifesta 2 (1998), commissario per il padiglione austriaco nella scorsa Biennale veneziana e ora direttore del Deichtorhallen di Amburgo. “Carolyn Christov-Bakargiev – scrive – è una delle poche persone nel sistema dell’arte di oggi a poter vantare una visione globale dell’arte”. E, parlando del suo comportamento schivo, piuttosto fuori dalla norma nell’ambiente, aggiunge che la sua attenzione si concentra tutta sulla collaborazione con gli artisti. Poi conclude: “Personalmente, mi ha fatto molto piacere che questa collega sia stata chiamata in Germania. Con la sua presenza in questo paese si aprono nuove prospettive”. Nell’altro articolo, Jan-Hendrik Neumann, avallando per lei l’acronimo “CCB”, racconta carriera, meriti e qualche indiscrezione di questo suo approdo a Kassel: ”Una bulgara proveniente dall’Italia con passaporto americano… cinquantunenne, curatrice e autrice, ha prevalso sulla brasiliana Lisette Lagnado, l’americana Catherine de Zegher, Massimiliano Gioni e Douglas Fogle, come sul russo Viktor Misiano”. Giudizio unanime della commissione. Ma per lei una sorpresa lievemente rovinata dal fatto che l’indiscrezione di una “talpa” ha anticipato la notizia prima della proclamazione ufficiale: “…un caso senza precedenti nella storia della documenta”. (franco veremondi)

[exibart]

2 Commenti

  1. La nomina di Bakargiev dimostra che ormai Documenta e’ una biennale come le altre. La grande arrivista non ha nulla a che fare con Catherine David o Enwezor, nemmeno di lontano!!!!!!!!

  2. ed adesso vedremo tutta la coorte dei Cerizza, Di Pietrantonio e così via a corteggiarla per salire sulla barca del vincitore!! Ma c’è da chiedersi se questi tipi senza pudore e senza etica hanno uno specchio a casa. Con che coraggio si guardano dunque?

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